Regione: Morrone sollecita Esecutivo
Dopo aver reiteratamente sollecitato l’Esecutivo regionale ad individuare velocemente una soluzione produttiva per la SMA Campania, ancora una volta siamo alla ricerca di un minimo di sensibilità e responsabilità, politica e istituzionale, verso una problematica che, non solo riguarda il destino di quasi 700 lavoratori, ma è tutt’uno con il rispetto e la salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio regionale. Ieri mattina, a fronte del perdurare dell’incertezza da parte della Regione e dell’assenza di qualsiasi ipotesi rassicurante, l’azienda è stata costretta, suo malgrado, ad inibire gli interventi sul fuoco ai suoi dipendenti, dopo che dal 1° marzo scorso i lavoratori stanno autonomamente ricercando e individuando un qualche impegno giornaliero. Quindi, si è verificato ciò che già avevamo prefigurato nei giorni scorsi, riscontrando solo disinteresse e distrazione: a causa della mancata contrattualizzazione e legittimazione formale della SMA Campania, essa non è più in grado di assolvere neppure ai suoi compiti ordinari di lotta agli incendi boschivi. Né potrà impegnarsi ulteriormente allorquando il Presidente Caldoro – già oggi con circa due mesi di ritardo – vorrà decretare il periodo di massima allerta. Con questa nostra, oltre alle questioni suddette, vogliamo denunciare che siamo al centro di un episodio di palese dilapidazione di pubbliche risorse. Infatti, i lavoratori hanno il diritto di essere retribuiti regolarmente perché giornalmente sono dislocati nei loro posti di lavoro, pronti a fare il loro dovere.
Essendo l’azienda totalmente partecipata dalla Regione Campania le risorse per fronteggiare queste spettanze sono pubbliche. Nel momento in cui il territorio è abbandonato e sottoposto al rischio incendi, ne consegue che si stanno dilapidando risorse preziose, che potrebbero essere impiegate, addirittura, per moltiplicare la produttività e l’esperienza degli addetti, facendogli svolgere attività che abbiamo già segnalato al Presidente e alla Giunta regionale nelle nostre precedenti note (rischio idrogeologico, bonifiche e spegnimento nella cosiddetta terra dei fuochi, ecc.). Aggiungiamo che la nostra organizzazione denuncerà alla Corte dei Conti questo spreco di risorse umane e finanziarie e le responsabilità connesse. Provvederemo, nei prossimi giorni, inoltre, ad invitare i nostri iscritti ad attivare le procedure legali per il riconoscimento del danno da stress correlato.Questa malattia, infatti, è individuabile tra i lavoratori sottoutilizzati, che non possono esprimere ed elevare la loro professionalità, che sono costretti, inoperosi, in ambiti aziendali senza alcuna soddisfazione e privati di qualsiasi motivazione e della loro dignità personale e lavorativa. E’ compito di un’azienda seria e del suo ente proprietario assicurare queste condizioni di benessere e tutela fisica e psichica dei lavoratori. A fronte di ciò pensiamo che ci siano tutti gli elementi per indurre gli organi in indirizzo ad imprimere una svolta rapidissima per la soluzione di questa problematica. Stiamo parlando di dipendenti che chiedono di lavorare, come sempre hanno fatto, per servire la nostra comunità, per tutelare il nostro territorio e per garantirsi dignitosamente da vivere. Sono lavoratori che rifiutano ogni assistenza, quale può essere la garanzia dello stipendio, magari con il ritardo di mesi, ma senza alcun impegno lavorativo. Ci sembra che la situazione economica e sociale che sta vivendo il nostro paese ci imponga, oggi più di ieri, di non trascurare situazioni tanto delicate. I lavoratori oggi protesteranno civilmente davanti al Palazzo della Presidenza della Giunta regionale, ma siamo in una fase di rischio molto alto che possano saldarsi varie emergenze sociali e determinare una situazione difficilmente gestibile pure sul piano della tutela dell’ordine pubblico. Certi che gli organi in indirizzo vogliano raccogliere seriamente questo ulteriore grido di allarme e si apprestino ad occuparsi tempestivamente della problematica, rimaniamo in attesa di soluzioni definitive e rapide e porgiamo distinti saluti.