Cava dè Tirreni: bilancio raccolta oli esausti
Il Comune di Cava de’ Tirreni ha aderito come lo scorso anno alla campagna di raccolta degli oli vegetali esausti. Un progetto ambientalista che tende al recupero delle biomasse di scarto attraverso la loro raccolta e trasformazione in energia rinnovabile. Il recupero di sostanze vegetali di scarto (olio vegetale, potature urbane, manutenzione boschiva, scarti agricoli o zootecnici) è considerato dal nostro ordinamento come misura idonea per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2020 dalla Commissione EU. I benefici sono numerosissimi: nuove opportunità di occupazione (la raccolta degli scarti vegetali permette di produrre materiali e coprodotti che potranno essere venduti sul mercato o restituito alla cittadinanza come si sta facendo in questi giorni all’Isola Ecologica del Comune, in via Angeloni, con la distribuzione gratuita di compost, prodotto dalla maturazione dell’umido raccolto in città)- riduzione del processo di decomposizione che trasforma le sostanze vegetali in metano (potente gas serra, 20 volte più inquinante della CO2) e conseguente diminuzione delle emissioni in atmosfera.
L’iniziativa ha riscosso un ottimo successo di partecipazione della cittadinanza. Al gazebo, allestito dai dipendenti dell’Ufficio Ambiente e dell’Isola Ecologica in piazza Duomo, si sono recati centinaia di cavesi per sversare nell’apposita tanica il loro olio vegetale usato. Raccolti alla fine della mattinata oltre 350 litri di olio. Simpatici e utilissimi gadget sono stati distribuiti a tutti i virtuosi cittadini: imbuti da poter avvitare su bottiglie in plastica da riciclare per la raccolta casalinga di olio esausto e piccole taniche. Soddisfatto l’assessore Fortunato Palumbo che ha seguito tutta l’operazione sin dal montaggio della postazione di piazza. “La risposta dei nostri concittadini è stata più che positiva. La cultura ambientalista che Cava dimostra in ogni occasione è più forte di qualche attacco che invece da alcuni arriva all’ambiente cittadino. Un piccolo gesto come quello di non buttare l’olio utilizzato in cucina può, invece, essere determinante per la salvaguardia del nostro habitat naturale. Da settembre ho predisposto una raccolta domiciliare nelle frazioni degli oli esausti”.