Eboli: Melchionda risponde a Cariello

Il Sindaco di Eboli Martino Melchionda replica alle ultime dichiarazioni del Consigliere Comunale del nuovo PSI Massimo Cariello, in merito alla decisione del Comune di Eboli di non aderire alla costituzione dell’Associazione Temporanea di Scopo fortemente voluta da alcuni comuni dell’area cilentana: “Il consigliere Cariello non perde occasione per puntare il dito contro l’operato di questa Amministrazione, mentre esso mira sempre a tutelare gli interessi  di Eboli e dei nostri concittadini. Il suo modo di far politica è ormai noto a tutti: egli non limitandosi soltanto a ricoprire l’incarico di consigliere comunale e provinciale, nonché membro del comitato direttivo del consorzio ASI, si ritrova di sovente a far parte di ridondanti carrozzoni politici, allestiti, con grande dispendio di denaro pubblico, soltanto per distribuire incarichi ed indennità ad amici e clienti. E’ in tale maniera che egli ritiene di fare gli interessi della sua Città; un  modo di operare, questo,  ben lontano dal mio modo di intendere la politica. Oggi, in tempi così duri, non ho alcuna intenzione di buttare i soldi degli ebolitani in esperienze di rete per nulla convincenti e prive di una immediata utilità per i cittadini. Ora, occorre fare delle necessarie precisazioni: noi non abbiamo messo in discussione l’Interpass, né il percorso precedente. È la modalità attuativa scelta da una parte (solo una parte, sono rimasti fuori 12 comuni che rappresentano oltre 150.000 abitanti) dei comuni – cioè la costituzione di una Associazione Temporanea di Scopo senza gli enti sovracomunali e con una struttura sovradimensionata – a non essere convincente. Così come è un errore che sia una società di diritto privato – il Patto Territoriale Magna Grecia –  a fare da capofila di un gruppo di enti locali.  Fra l’altro, una entità, il patto, che ricomprende solo una parte dei comuni aderenti.  Vorrei, inoltre, ricordare al consigliere Cariello – che accecato dal desiderio di buttare fango sull’operato dell’Amministrazione, non riesce ad avere una visione chiara ed obiettiva della vicenda – che l’ATS, nel suo quadro incerto e confuso, prevedeva come primaria fonte di finanziamento l’accensione di un mutuo, da restituire non si è ben compreso,  in quale modo. La nostra è una linea di prudenza, dal momento che  tratta di impegnare gli enti nella scelta di chiedere alla Banca Europea degli Investimenti  di contrarre un mutuo importante, che peserà sui cittadini dei comuni che hanno aderito – almeno in termini di responsabilità, – con quali garanzie? Con quale certezza di rientrare dall’impegno in termini finanziari? Questo e non altro, ci ha condotto – insieme peraltro agli enti sovraordinati ed a quasi la metà dei comuni dell’Interpass – a non salire sull’ennesimo carrozzone politico”.