Salerno: Barbuti, Dioscuri, 30 anni attività”Natale in casa Cupiello”
Domani, martedì 13 agosto, alle ore 21.15, in largo S. Maria dei Barbuti a Salerno, per la XXVIII edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, la Compagnia “Dioscuri” porterà in scena “Natale in casa Cupiello”, di Eduardo De Filippo, per la regia di Antonio Caponigro. La regia, attraverso le luci, le musiche, i costumi, la scenografia, i flash-back immerge la vicenda in un’atmosfera onirica che fa intravedere ben altro dietro la famosa frase di Luca: “Te piace ‘o presebbio?”. C’è una frase di Eduardo che aiuta a comprendere meglio il suo testo “…Ed allora, per un bisogno istintivo di liberazione, vivono urtandosi, ferendosi a sangue, giungendo fino all’odio, ma si adorano, perché il nostro sole ingigantisce anche le loro puerilità. Essi stessi non sanno quanto si adorano!” Il Teatro dei Dioscuri, per festeggiare i suoi 30 anni di attività, si avventura nella messinscena di uno dei testi sacri della drammaturgia napoletana, partendo proprio da questa frase di Eduardo, pregna di significati autobiografici, come del resto quasi tutti i suoi testi. Nel rispetto della tradizione di Eduardo, il lavoro di ricerca di Teatro dei Dioscuri, con un inevitabile tradimento, propone una rilettura atemporale ed universale della celebre commedia edoardiana e quindi una messinscena diversa da quella classica nel tentativo di dare nuovo vigore al testo stesso. Proprio i rapporti familiari, spinti fino all’odio, ma recuperati e profondamente sentiti nei momenti cruciali, filtrati alla luce dell’atmosfera natalizia (il presepe, la lettera di Natale) e del potere taumaturgico del cibo (il capitone, il pranzo della vigilia, il caffé, il brodo caldo), diventano la sostanza di questa messinscena. Concetta, perno principale dell’intera vicenda, esterna ed allo stesso tempo coinvolta nella stessa, tenta di dirimere, risolvere, rappaciare, riequilibrare i rapporti all’interno della famiglia, in questo contrastata dal marito Luca, inconsapevole antagonista, eterno bambino, che ha sempre visto il mondo come un giocattolo. E proprio il Natale con i suoi simboli diventa lo sfondo del ring su sui si giocano i rapporti di amore ed odio, di unione e separazione che caratterizzano una famiglia, nel caso specifico, ma anche l’intera famiglia umana.