il Governo si salva
Scrivo queste brevi considerazioni a poche ore dal consiglio dei ministri che potrebbe decidere le sorti del governo. Il tema è di quelli caldi e il clima che ne ha preceduto la discussione non ha di certo incoraggiato o rassicurato un quadro politico che è in continua fibrillazione, sia pure per ragioni molto diverse dall’economia e dal fisco. Oggi al tavolo di Enrico Letta si affronterà il nodo scorsoio dell’Imu, già cardine dell’impianto elettorale della destra berlusconiana e, insieme al contenimento dell’Iva, elemento fondativo dell’alleanza spuria tra Pdl e Pd. Con il passare dei giorni, la questione ha assunto una simbologia che è andata decisamente oltre la sua dimensione naturale; la cancellazione dell’Imu sulla prime case, infatti, costa all’incirca 4 miliardi di euro, ben poca cosa rispetto agli oltre 800 miliardi di spesa pubblica iscritti ogni anno nel bilancio dello Stato. Eppure sembra che racimolare questi pochi spiccioli sia diventata un’impresa titanica anche per chi come il ministro Saccomanni può vantare esperienze e curriculum di alto lignaggio accademico. Ad ogni modo, l’impressione è che alla fine Letta riuscirà a trovare la quadra e ad ottenere, se non la piena cancellazione della tassa odiosa, quantomeno un parziale rinvio della rata di dicembre. Gli servirà a sgomberare il campo dagli alibi perfetti di chi vorrebbe agganciare l’Imu alla più scabrosa vicenda del Cavaliere, che i primi di settembre potrebbe essere espulso dal senato sulla scorta di una dubbia applicazione della legge Severino. Ma la politica dei piccoli passi alla quale ci sta abituando il nipote di Gianni non prevede sovrapposizioni tematiche nè diktat. E allora il Cavaliere, nel richiamare falchi e pitonesse ad una sobria compostezza, preferisce confidare nell’aiuto di Napolitano e di chi, come Violante, disegna saggi approfondimenti sulla temuta decadenza, riaprendo timidi spiragli più che per il nemico Silvio, per la sua futura candidatura al Colle.
Guardi che se in questi 20 anni il centrodestra avesse saputo dove reperire le risorse per far pagare meno tutti (partite IVA, imprese, lavoratori in genere) lo avrebbe fatto. Ma non mi pare proprio che le tasse siano mai diminuite (anzi), sia sotto governi di destra, sia sotto governi di sinistra. Questa impupazzatura dell’IMU è la prima tassa che viene “tolta”, ma tolta è virgolettato perché “tolta” è una parola grossa: mi sa tanto che tornerà sotto altre forme.
Senza voler, oramai, propendere per l’uno o per l’altro partito o schieramento favorevoli o meno alla superata (!?) tassa va fatta una piccola precisazione sull’entità economica reale:
– Se parliamo di sola o unica casa di una famiglia: valore stimato 2,5 miliardi.
– Se parliamo di prima casa: valore stimato: 4 miliardi .
Però tutti dimenticano che le abitazioni A1 – A8 ecc. anche se prime case hanno pagato, comunque, per il 2013 e nessuno ha ancora detto quanto ha incassato lo Stato; questa somma va detratta da quelle indicate per cui il valore economico della eliminazione dell’IMU sulla prima casa è circa 400/500 milioni di euro in meno di quello indicato.
Altro è l’ingiusto inquadramento catastale di certe case principesche con piscine valutate A7 mentre potevano benissimo essere, almeno, A8 e pagare anche loro. Quindi la vera novità dovrà essere la riforma del catasto che potrebbe essere realizzata in breve tempo anche con l’ausilio (magari a cottimo o altro) di giovani tecnici volontari.