Mercato San Severino: sequestro depuratore Costa
La nostra preoccupazione sulla precarietà del funzionamento del depuratore di Costa era fondata. Il sequestro della linea di trattamento dei fanghi dell’impianto dimostra che c’erano delle anomalie che si sono prolungate per troppo tempo, causando l’esasperazione dei cittadini residenti. Dopo la straordinaria raccolta di firme, che avevamo organizzato domenica scorsa per ottenere certezze sulle attività dell’impianto di depurazione, ci aspettavamo qualche risultato importante, ma non certo così clamoroso. L’intervento di polizia giudiziaria dei carabinieri del Noe è giunto a proposito. Ora bisogna fare chiarezza su quello che è avvenuto –per settimane- all’interno dell’impianto. Forse, con una buona programmazione e un’attenta manutenzione l’estate degli abitanti sanseverinesi non sarebbe stata avvelenata dai disgustosi miasmi provenienti dal depuratore. Aspettiamo gli sviluppi dell’azione giudiziaria, ma sappiamo che garantire la qualità della vita dei cittadini, predisporre i provvedimenti opportuni con la tempistica giusta, sono cose fondamentali nell’azione di tutte le istituzioni pubbliche. Azioni di programmazione assolutamente necessarie in questo caso, perché il depuratore si trova al centro di un’area fortemente abitata. In materia ambientale, come comunità sanseverinese, ci aspettavamo che il doppio incarico affidato a Romano producesse maggiori risultati per il nostro territorio, ma dobbiamo constatare la crescente delusione tra i nostri concittadini come evidenziato dalla protesta di questi giorni e dal provvedimento di sequestro della linea di trattamento dei fanghi. La nostra battaglia in difesa dell’ambiente, della salute pubblica non si ferma, perché era già stata programmata e autorizzata una nuova petizione popolare proprio nella frazione Costa, dove saremo domenica mattina per festeggiare con i cittadini la buona notizia dell’intervento della magistratura e dei Noe.