Pontecagnano Faiano: orti urbani centro di focus
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (O.C.S.E.) ha scelto gli orti urbani di Pontecagnano Faiano come oggetto di studio per analizzare le dinamiche della formazione di azioni collettive che promuovano la sostenibilità ambientale e un’agricoltura con fini terapeutici. Uno dei tre casi presi in esame sul territorio nazionale italiano, l’esperienza degli orti urbani e sociali dell’area gestita dal circolo Legambiente “Occhi Verdi” di Pontecagnano, risulta l’esperienza pioniera in questo settore in Campania cui l’O.C.S.E. ha riconosciuto l’inestimabile valore di vero e proprio “Driver” , ovvero di modello guida da diffondere ed emulare in tutta la regione. Se ne discuterà in modo approfondito lunedì 9 settembre 2013 alle ore 17:30 presso il parco eco-archeologico di Pontecagnano Faiano, in un appuntamento che vedrà la partecipazione di Monica Caggiano, ricercatrice INEA e redattrice del rapporto O.C.S.E. e di Michele Buonomo , Presidente Regionale Legambiente Campania. Solo dopo il riuscito esperimento portato avanti dai volontari del circolo “Occhi Verdi”, la Regione Campania ha infatti deciso di stanziare consistenti fondi per creare 1000 orti urbani in tutta la regione, progetto che proprio in queste settimane si sta concretizzando e diventando una realtà. In particolare, lo studio O.C.S.E. sottolinea come gli orti urbani di Pontecagnano abbiano ridotto , fino ad annullarla del tutto, la distanza tra i residenti urbani e i ritmi della natura, che di fatto diventano un fattore chiave nel miglioramento della qualità della vita di chi coltiva un orto. Secondo il focus, a Pontecagnano un elemento decisivo che ha determinato il successo dell’esperienza degli orti è stato ed è il valore aggiunto della costruzione di una vera e propria comunità. L’anziano che coltiva l’orto si sente parte di un bene pubblico che anche lui ha contribuito a creare, simbolo di una piccola, grande famiglia nella quale meccanismi di aggregazione e solidarietà nascono naturalmente stimolando una sana competizione tra i vari coltivatori. Sorti su un’area in precedenza occupata da una grande discarica occasionale di rifiuti di ogni sorta, che Legambiente è riuscita a recuperare e a convertire in un parco eco-archeologico, il progetto degli orti parte nel 2001, con soli 10 appezzamenti ed in seguito, con una sempre maggiore diffusione e sviluppo, si è arrivati alla creazione degli attuali 54 lotti di terreno assegnati ad anziani in pensione, che trovano nella cura del loro giardino la ricetta migliore per guarire dai tanti mali fisici e dalla varie patologie da cui sono affetti, come dimostrano le ricerche condotte sugli effetti benefici dell’ortoterapia. L’orto con il suo valore sociale e aggregativo, come elemento di costruzione di una comunità peri-urbana, oltre che come veicolo terapeutico e di sostentamento per molti in tempi critici come i nostri, tutto questo ha voluto sottolineare e valorizzare il rapporto O.C.S.E. in un luogo , come il parco eco-archeologico , che è e rimane l’unico polmone verde cittadino. Per questo bisogna difenderlo da scriteriati ed inutili progetti invasivi e barbarici che , di tanto in tanto, appaiono all’orizzonte e che ne minerebbero il grandissimo valore eco-sistemico e ambientale, tra cui il vergognoso e assurdo progetto di un esteso e inutile campo da golf. Vi aspettiamo numerosi lunedì 9 settembre alle ore 17:30 presso il parco eco-archeologico per valorizzare insieme un bene comune prezioso come il parco eco-archeologico di Pontecagnano Faiano e parlare di una significativa esperienza di green economy . La cittadinanza tutta e le autorità cittadine sono invitate a partecipare.