Salernitana: Lotito e Mezzaroma hanno riportato l’entusiasmo
Inutile nascondersi dietro un dito. Questa squadra, allestita da Lotito e Mezzaroma, ha le carte in regola per puntare ad un risultato importante in questo girone B di prima divisione. E come “importante” ritengo vincere subito il campionato senza affidarsi alla giostra dei <play off>. Non è la vittoria contro il Lecce che ci fa esaltare a tal punto da credere che già, dopo la prima giornata, si possa mettere un punto fermo al campionato con una affermazione del genere. E’ chiaro che le componenti ci sono tutte per disputare un campionato di vertice alla luce, soprattutto, della rosa che i co-proprietari della Salernitana hanno messo a disposizione del tecnico Sanderra. Far arrivare a Salerno calciatori del calibro di Pasquale Foggia o di Esposito e Volpe, confermare quel duo di attacco a mitraglia Ginestra-Guazzo, rafforzare bene la difesa che ha nel gigante Molinari un pilastro insormontabile non è cosa da poco. Ma si sa che questa cordata, che ha rilevato dalle ceneri la fu Salernitana di Lombardi, non è arrivata in una grande piazza come Salerno per non fare calcio. Tutt’altro. Ha dimostrato che in questi tre anni di gestione le cose sono andate ai loro posti, i tasselli si sono incastonati bene nel mosaico. Peccato solo aver perso lungo la strada, ad inizio stagione, l’allenatore galantuomo Carlo Perrone al quale, forse, questo progetto non era stato esposto in maniera giusta. Perchè non crediamo assolutamente che l’allenatore romano, vincente per due anni di seguito, si sarebbe tirato indietro se Lotito e Mezzaroma gli avessero detto che sarebbero arrivati questi grossi calibri. Evidentemente si pensava di disputare un altro campionato, magari nel girone A, dove è più facile vincere. Con l’inserimento nel girone meridionale dove prevale molto l’agonismo solo con calciatori di spiccata personalità si poteva puntare a vincere. Subito. Il bello del calcio, d’altro canto, è proprio questo. Lo sport più bello del mondo, come viene da sempre definito il calcio, se non ha attori principali non può vincere con le comparse. E’ la Salernitana aveva bisogno di attori veri, di coloro che fanno domenicalmente la differenza su ogni campo di gioco. Con questo non vogliamo dire con certezza che la cavalcata sarà vincente ma, fatti i dovuti scongiuri, dovrebbe essere proprio così. Ritornando alla prima di campionato va elogiato il grande comportamento del pubblico. Non è da sottovalutare la grande “cartolina” che l’Arechi ha dato. Quattordicimila presenze, roba da far rabbrividire i grossi club anche di A. E se in quella domenica la Salernitana, con queste presenze, si è posta al settimo posto (udite, udite….) degli stadi più affollati d’Italia qualcosa di positivo c’è. Innanzitutto in nessun stadio di serie B c’è stata questa affluenza. Se poi si sorpassa anche alcuni stadi di serie A, allora vuol dire che quell’entusiasmo è tornato nei salernitani. Anche in molti tifosi della Provincia che grazie anche all’amichevole disputata a San Gregorio Magno contro il Valdiano di Ciccio Tudisco, su un impianto meraviglioso che il Comune ha dato in fitto alla Federazione Calcio Campana presieduta da Enzo Pastore, si sono riaccostati alla casacca granata. Lo zoccolo duro del tifo, lo abbiamo sempre detto, è stato sempre la nostra immensa provincia. E vedere proprio a San Gregorio tifosi provenienti da Centola, Sapri, Villammare, Sala Consilina ci ha riempito di gioia. Grande il potere della maglia granata, da elogiare i co-proprietari. Ed ora tra due domeniche si ricomincerà a correre e lottare. Prima trasferta della stagione a Gubbio. La scorta della tifoseria sarà davvero imponente. Mille biglietti in vendita, crediamo che il colpo d’occhio nel civettuolo stadio umbro, sarà eccezionale. La tifoseria risponderà ancora presente.