Mercato San Severino: Grimaldi, chiarezza sul depuratore

Troppe contraddizioni e poca trasparenza. Romano, assessore regionale e sindaco, rimescola le carte a modo suo, come un giocatore indispettito perché il solitario non riesce. In queste ultime settimane –infatti- da Palazzo Vanvitelli sono giunte tante dichiarazioni in contrasto tra di loro. Si è prima cercato il capro espiatorio dei miasmi nelle aziende conserviere, poi si sono ampliate le responsabilità a tutte le aziende del territorio ed infine -dopo l’intervento di sequestro dei Noe- si è gettata la colpa sul gestore dell’impianto. Il capolavoro di incoerenza è la dichiarazione resa alla stampa da Romano, per difendere il suo operato nel duplice ruolo istituzionale ricoperto: “E’ responsabile esclusivamente il gestore… il sequestro è avvenuto a seguito della mancata presentazione della domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera, che sarebbe dovuta avvenire entro il 31 luglio 2012… Evidentemente hanno sbagliato e per questo devono essere giustamente sanzionati”. Se è così, perché Romano per giorni ha fornito alla pubblica opinione indicazioni difformi rispetto a questa verità, che lui conosceva? Perché ha chiamato in causa imprenditori che non avevano colpe? Era meglio un silenzio operativo, che un parlare confuso. Soprattutto era meglio spiegare subito lo stato reale delle cose sul pesante inquinamento atmosferico che ha avvolto le frazioni di Costa, Piazza del Galdo, Piro, Valle, Ospizio. Ai nostri concittadini, che hanno patito per tutta l’estate il fetore pestilenziale, abbiamo sempre detto che la risposta al disgustoso fenomeno della cappa mefitica che avvolgeva i paesi intorno al depuratore era dentro l’impianto, non altrove. Proprio per questo, abbiamo sempre rivendicato la necessità di accurati controlli nel corretto funzionamento dello stesso, richiedendo la costituzione di un comitato di vigilanza, formato da residenti ed esperti che avrebbe dovuto controllare tutte le attività tecnico-legali del depuratore. Come programmato, domenica mattina saremo proprio a Costa con la nostra petizione per la messa in sicurezza dell’impianto ed inizieremo la raccolta di firme con un applauso ai carabinieri del Noe e alla magistratura.