Conto alla rovescia

Angelo Cennamo     

“Il caso Berlusconi non è chiuso” dice Angelino Alfano, tra una selva di reporter che lo inseguono all’uscita del Forum Ambrosetti, a Cernobbio. I fatti nuovi sono tre. Il primo è l’annunciato ricorso alla Corte di Strasburgo, volto a dipanare la difficile questione sulla irretroattività della legge Severino ( “Nulla poena sine praevia lege poenali” ). Il secondo, un ennesimo ricorso, stavolta alla Corte di Lussemburgo, per contestare l’incandidabilità sancita ai danni del Cavaliere dalla stessa legge, la quale, è bene ricordarlo, fu votata anche dal Pdl. Il terzo, la possibile revisione del processo Mediaset dinanzi alla Corte d’Appello di Brescia, alla luce di una nuova e misteriosa documentazione proveniente, udite udite, dalla Svizzera. E’ di queste ore, infatti, la notizia che la stessa inchiesta sui diritti televisivi che ha portato Berlusconi alla condanna definitiva in Cassazione, in quanto “ideatore di una frode fiscale”, fu condotta, sia pure con esiti diversi, anche dai magistrati elvetici. Berlusconi, stabilirono quei giudici, non commise alcun reato perchè Agrama non fu giudicato nè socio occulto dell’imputato nè un mediatore, ma  unico proprietrario e titolare dei diritti sui film della Paramount. In altri termini, era Agrama e nessun altro a fissare il prezzo di acquisto dei prodotti cinematografici. I documenti e le prove testimoniali rese nel processo svizzero non furono mai acquisiti dai magistrati italiani, per ragioni che al momento non conosciamo. Quali saranno gli esiti di queste nuove iniziative giudiziarie, al momento, è difficile dirlo : le vicende del Cavaliere sono cosi ingarbugliate che qualunque pronostico sarebbe un azzardo. Autorevoli costituzionalisti non sembrano avere dubbi sulla non esecutività della decadenza. Altri, invece, sostengono che essa possa essere messa in discussione solo dopo la sua applicazione. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Ma una certezza per il momento c’è : a Palazzo Madama si è riunita la giunta che dovrà decidere sulla temuta esclusione di Berlusconi dal senato. Il voto appare scontato. E se la relazione del senatore Augello, corroborata da “idonea documentazione”, servirà a dilatare i tempi del giudizio, i margini della permanenza al palazzo si restringeranno di nuovo prestissimo : il 19 ottobre, infatti, la Corte d’Appello di Milano sarà chiamata a rideterminare la pena accessoria dell’interdizione. Sarà quello il capolinea per il Cav?

5 pensieri su “Conto alla rovescia

  1. la disputa ora è quella di capire chi sarà colpevole della caduta del governo: il pdl che ritiene la sua presenza, e l’accordo con il capo dello stato, vincolata alla tutela personale di berlusconi, oppure il pd che invece doimostra poca accortezza nel non difendere un alleato/avversario politico.
    a chi la colpa di aver danneggiato la nazione?

    le quisquiglie, le minuzie, i bruscolini e l’aria fritta giuridica messa in campo è ridicola non giustificano il reale intendimento che era a capo della formazione di questo strano governo tra parenti, cioè qua bisogna paraci il idietro.

    la questione che ti pongo riguarda il vero artefice di questo miracolo della mediazione tra diavolo e acquasanta: il preseidente della republica. secondo napolitano te si farà davvero gabbare in questa maniera dal petit homme de nojartri? oppure farà in modo di rendergli pan per focaccia?

    alla prossima puntata di questa sceneggiatella da quattro soldi.

  2. Se il Pd è al governo, deve ringraziare Berlusconi. Bersani ha elemosinato un accordo con Grillo per due mesi ricevendo solo insulti e sberleffi. Fossi il Cavaliere, la spina al governo non la staccherei mai : lascerei rosolare il Pd alleato del “pregiudicato”.

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