La bellezza un valore universale

Giuseppe Lembo

La bellezza è un valore assoluto. L’uomo, facendosi male e compromettendo la sua normalità di vita, se ne dimentica e sempre più spesso la maltratta. La bellezza, in quanto valore assoluto, serve all’uomo; serve al suo vivere terreno che si caratterizza proprio in base al valore della bellezza.

Se amata, se rispettata, se posseduta come condivisione eticamente insostenibile, diversa è più nobile in assoluto è la vita dell’uomo sulla Terra. Se purtroppo viene offesa, viene gratuitamente maltrattata, come sempre più spesso succede oggi in tante parti della Terra ed in modo aggressivo e violento da noi si abbassa inevitabilmente la qualità della vita che diventa sempre più piatta, sempre più arida, sempre più parte di una materialità senz’anima che fa esprimere negativamente l’uomo portandolo a scegliere in modo stupidamente suicida la via dell’essere e vivendo sempre più di solo assordante apparire. Perché l’uomo sa apprezzare sempre meno la bellezza? Perché non si riesce a dare il giusto peso ai valori, agli ideali, al rapporto del buon vivere rispettando l’altro? Tutte queste negatività nel nostro Paese ci sono cadute addosso, facendo tanto male sia al singolo che al suo insieme sociale; si tratta di negatività antropiche parte del vivere umano.

Le cause sono, prima di tutto, dell’uomo e nell’uomo che in modo maldestro se le costruisce senza poi sapere come liberarsene. Tutto questo succede per effetto di un profondo malessere antropico con le radici in un dannato sottosviluppo culturale, sempre più parte integrante della vita dei tanti.

Il symbol più evidente e dannoso è quella sofferenza umana che quando ti prende poi non ti lascia più; non ti fa pensare positivo; non ti permette di capire che oltre alla tua solitudine umana c’è il resto del mondo con cui volendo puoi convivere e di essere perfettamente a tuo agio con la gente, con la gente comune che abita il pianeta Terra e che ha reciprocamente bisogno dell’altro e della tua visione di bellezza, soprattutto se classica ed al contempo contemporanea.

La vita dell’uomo è ricerca; ricerca del bello che può aprire anche in noi quella felicità che è dell’uomo di tutti i tempi e che non è assolutamente perduta; ci permette, ricercandola, di dare un giusto senso ed un nesso significativamente positivo, ai tanti frammenti della nostra esistenza.

Non possiamo come uomini di questa Terra sia come singoli che come parte dell’insieme sociale, allentare la presa. Sia le singole intelligenze che il loro fare di squadra possono produrre quelle intuizioni che possono determinare il cambiamento del mondo; l’asse della creatività umana non conosce limiti; l’inventiva è la parte viva del vivere umano; un elemento condizionante dell’inventiva viene dall’ambiente in cui si vive che condiziona altrettanto fortemente l’economia dello sviluppo, legata al fare umano determinato dall’ability, inteso come professione e coraggio del rischio e dalla capacity, intesa come intelligenza necessaria per capire dove può portare la strada del rischio. Dare il proprio contributo alla ricerca del bello ed allo sviluppo del cammino umano che spinge ad un ruolo creativo, è parte dell’impegno di tutti gli uomini della Terra che devono sentirsi sempre ed ovunque, protagonisti di quella creatività collettiva finalizzata al pieno raggiungimento della traiettoria del progresso umano. Nonostante i tempi che cambiano, nonostante il continuo mutare dei comportamenti umani, c’è qualcosa di utilmente fisso; è il dialogo; è il confronto che in sé non cambia, pur incarnando lo spirito mutevole dei tempi che tende all’insieme umano condiviso, finalmente espressione di un mondo concretamente multiculturale che ci permette di capire la cultura degli altri e quindi di comprendersi l’un l’altro, per un mondo nuovo; per un mondo che va pensato e costruto aprendo le necessarie finestre dalle quali possiamo ammirare il bello del mondo, riconsiderando i tanti mutamenti avvenuti nel tempo nel profondo della cultura e della società umana. È, questa una questione non tanto di stile, quanto di un protagonismo umano positivo che serve all’uomo dell’universalità infinita per evitare il rischio di lasciarsi travolgere dalla globalizzazione che è per una grande occasione per una lunga e duratura pace di tutte le diversità umane e di tutto l’insieme umano della Terra, facendo prevalere tra le diversità in cammino, l’amore all’odio, la pace a tutte le guerre e con questo spirito umanamente rinato, pensare anche al prevalere della bellezza, come grande dimensione di rinascita umana per il futuro nuovo dell’uomo sulla Terra.