Salerno: Piazza della Libertà e Crescent, un papocchio all’italiana!

A leggere le anticipazioni di stampa sulla perizia depositata in Procura dal professor Augenti, del Politecnico di Napoli, sulle cause del crollo della piazza emergono chiaramente due errori, uno progettuale e l’altro esecutivo. Italia Nostra e il comitato No Crescent da sempre denunciano che gli errori di progettazione sono da ricercarsi anche nell’assenza di valutazione dei parametri geotecnici del sottosuolo ovvero nella totale assenza di una chiara ricostruzione dell’assetto idrogeologico del sottosuolo. Eppure tale zona costituisce un classico esempio di area di foce di tipo alluvionale. Si pensi che in tutta l’area di Santa Teresa, negli ultimi secoli, si sono avuti decine di eventi alluvionali disastrosi, come ad esempio l’evento del ‘700 che portò alla completa distruzione della chiesa dell’Annunziata. La geologia dell’area è di per se molto complessa, oggi ulteriormente complicata da tutta una serie di opere antropiche stratificatesi nel tempo. Forse non è un caso che il «settore 2», oggetto del crollo, è proprio quello interessato dal tracciato originario del torrente Fusandola, corso abusivamente deviato per la realizzazione della piazza. I delegati di Italia Nostra nel corso delle verificazioni tecniche disposte dal Consiglio di Stato hanno fatto rilevare che il modello geologico necessariamente doveva tener conto di tutti gli aspetti geostratigrafici. L’associazione ambientalista ha peraltro più volte ribadito, in ogni sede, l’impossibilità, tecnico-normativa,  della deviazione del Fusandola e ancor di più dell’edificazione sull’area interessata dall’originario tracciato. Tutti questi aspetti sono stati abilmente elusi dai verificatori, soltanto l’ingegnere Rampino, oggiAggiungi un appuntamento per oggi dirigente del Genio civile, aveva fatto rilevare carenze tanto amministrative quanto tecniche, sia pure esaminando esclusivamente l’autorizzazione sismica rilasciata alla società Crescent.  Alcuna analisi generale è stata mai eseguita sulle interferenze tra le condizioni idrogeologiche del sito e tutte le opere parti del comparto (sia private che pubbliche). Inoltre, è emerso dalle notizie di stampa la violazione delle più elementari norme di sicurezza sui cantieri in occasione delle visite pubbliche guidate dal sindaco, visite poi concluse con enfatiche presentazioni dell’opera. Dalle notizie di stampa risulta ancora un dato: il subentro di altra ditta in sostituzione della Esa costruzioni colpita, come noto, da interdittiva antimafia, si apprende che tale ditta subentrante avrebbe già iniziato non meglio specificati opere di urbanizzazione. Aspetti questi che sconcertano visto che i sigilli apposti dal NOE non sono stati mai rimossi, in questa ottica anche i pubblicizzati sopralluoghi dei verificatori dello scorso 9 settembre, ai quali l’associazione non ha inteso di partecipare, possono rappresentare una violazione delle norme di sicurezza sui cantieri e una possibile violazione dei sigilli apposti dall’autorità giudiziaria. Nei prossimi giorni Italia Nostra e il comitato presenteranno un esposto al NOE per accertare se i sopralluoghi siano stati previamente autorizzati dagli inquirenti.

Italia Nostra ׀ comitato No Crescent