Lampedusa e dintorni
Si torna a parlare di Lampedusa. Per la verità non abbiamo mai smesso di farlo. Ma il tragico annegamento tra le acque del Mediterraneo di centinaia di uomini, donne e bambini, avvenuto la scorsa settimana, ha riaperto il dibattito sulla migrazione clandestina rinfocolando vecchie polemiche e i soliti distinguo. Un paese normale il tema dell’approdo fuori legge di migliaia di africani lo affronterebbe in modo serio e consapevole. Comprenderebbe, cioè, le ragioni di tipo demografico, di ordine e di salute pubblica che sottendono al fenomeno incessante dei flussi in arrivo, e lo arginerebbe, quantomeno, invocando il sostegno dell’Unione europea, che a qualcosa, oltre che a tartassarci con l’austerità e il fisco, dovrà pur servire. Non è poi cosi difficile, basterebbe guardarsi intorno e vedere come agiscono le altre nazioni di fronte alle stesse problematiche. Ma l’Italia, che normale non è, riesce a trasformare in teatrino anche fatti tragici come la morte seriale di migliaia di sprovveduti, prestando il fianco alle immancabibili strumentalizzazioni politiche. Il caso ha voluto che l’ultimo drammatico episodio di questa sanguinosa carrellata fosse preceduto da una concomitanza di circostanze più o meno fortunose le quali, nel loro complesso, hanno finito per distorcere e dirottare l’attenzione delle Istituzioni e dei media in altri campi, principalmente di carattere religioso e sociologico, anziché condurre l’infausto evento nell’alveo della buona politica. Il primo elemento di distrazione di massa è stata la nomina di Cecile Kyenge a ministro dell’immigrazione nell’ultimo governo Letta-Alfano. Il secondo, l’improvvida combinazione del ruolo della Kyenge con quello di presidente della Camera affidato a Laura Boldrini. Il terzo, la visita di Papa Bergoglio proprio a Lampedusa pochi giorni prima della strage dell’ultimo barcone ( fatto di per sé apprezzabile e meritorio nell’ottica della misericordia vaticana). Questo mix di combinazioni paupersitiche e terzomondiste rischia di sfasciare quanto di buono è stato fatto fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi in materia di respingimenti e di ridimensionamento del fenomeno della clandestinità. L’asse globalista e comunista creatosi tra il ministro italo-congolese e la vendoliana Boldrini, sostenuto occasionalmente anche da Bergoglio , sta infatti agevolando il convincimento da parte di tutti che l’Italia debba trasformarsi in terra di accoglienza senza se e senza ma di tutti i fuoriusciti africani. Una sorta di Bengodi dove chiunque possa trovare vitto, alloggio e lavoro scappando dagli altri continenti. Ora, fermo restando che chi fugge da una zona di guerra merita la giusta protezione e che vada messo al riparo da eventuali ritorsioni o rappresaglie, pensare che Lampedusa debba trasformarsi in una specie di porta girevole verso l’Europa per chi, senza documenti, permessi e autorizzazioni di vario genere, rivendica il diritto di girare il mondo infischiandosene delle dogane e dei confini nazionali, è un errore gravissimo che non risolverà alcunché. La Kyenge ci ha messo sicuramente del suo nell’alimentare questo clima di buonismo promettendo l’introduzione dello ius soli ( tradotto in maniera spicciola : cittadinanza italiana a chiunque nasca a Lampedusa dopo la traversata). Così come la Boldrini, cresciuta nel mito del villaggio globale e multiculturale, dentro il quale viene issata una sola bandiera, quella di colore rosso o al massimo arcobaleno. Kyenge, Boldrini e pezzi consistenti del Pd vorrebbero abolire la legge Bossi Fini veicolando un messaggio fuorviante e completamente falso : i 300 morti di Lampedusa si sarebbero salvati se non fosse stato introdotto il reato di immigrazione clandestina. Come dire : la barca si è incendiata e rovesciata non perché uno sciagurato ha incendiato una coperta ma perché il leghista Bossi odia i neri e li vorrebbe sbattere tutti in galera. Ecco allora come la strumentalizzazione prende corpo ai danni di altre verità taciute per ragioni elettoralistiche e ideologiche. E come si trasformano gli italiani (tradizionalmente ospitali e solidali) in un popolo di razzisti xenofobi. Male ministro Kyenge, male on.le Boldrini.
Temo che il problema non si porrebbe minimamente se per assurdo sulle nostre coste attraccassero migliaia di svedesi.
oddio ricominci con l’impero del male. caro angelo, bossi e la lega odiano veramente tutti coloro che non sono “popolo del nord” ed in special modo gli immigrati. molte volte hanno chiesto una guarda costiere armata ed un tiro diretto alle carrette del mare mentre, il pdl non chiariva anzi sopportava e supportava, nei momenti migliori parlava di parlare colorito di gente rozza.
la prima cosa sarebbe quella di non far morire le persone, poi la si dovrebbe fare una politica migratoria seria e senza pregiudizi razziali, per il resto l’esempio e le parole del papa sarebbe utili a tutti e anche a te.
Tu confondi la carità cristiana col governo di una nazione.