Salernitana, che prova di carattere a Catanzaro!
Maurizio Grillo
La Salernitana pareggia per 2-2 a Catanzaro, al termine di una partita bellissima e ricca di emozioni. Due volte sotto, la squadra di Perrone dimostra di non conoscere la parola resa e rimonta grazie alle reti che vengono dalla panchina. Prima Guazzo su rigore e poi Mendicino (entrato da 20 secondi) evitano il ko su un campo difficilissimo come il “Ceravolo”. Due amnesie difensive provocano altrettanti gol, ma la Salernitana reagisce e rimonta, resistendo anche all’inferiorità numerica temporanea per il rosso a Foggia, poi equilibrato dall’espulsione di Rigione. Nel finale espulso anche Rizzi. Perrone cambia modulo e schiera un 4-4-1-1; senza gli infortunati Molinari e Siniscalchi, lo squalificato Iannarilli e Nalini e Mancini non al top, Perrone cambia gerarchie a centrocampo con Volpe che va in panchina, al suo posto Capua. Panchina anche per Guazzo, per il nuovo modulo che prevede Foggia dietro l’unica punta, Ginestra. Prima della partita, viene osservato un minuto di silenzio in ricordo di Raimondo D’Inzeo, olimpionico italiano scomparso ieri. Dopo una manciata di secondi subito brivido in area granata con Germinale che in spaccata spaventa Berardi su cross di Catacchini. Dopo una punizione non precisa di Foggia ed un’azione offensiva dei calabresi fermata per off-side, palla danzante al limite dell’area su cui si avventa sempre il numero 10 granata, che scivola e calcia in curva. Il Catanzaro recrimina per un contatto Tuia-Fioretti, ma Ros ritiene che sia tutto regolare. Anche Ginestra chiede il penalty per una trattenuta lieve che gli impedisce di calciare su cross basso di Luciani al 15′. Un minuto dopo tiro a “foglia morta” leggermente alto di Perpetuini che tenta la sorte dai 22 metri. Al 17′ discesa rapida di Ricci che sfrutta il vuoto lasciato da Catacchini, si accentra e conclude troppo centrale, Bindi non ha problemi a respingere. Dopo una lunga fase di stanca, si segnala la prima ammonizione della gara per Pasquale Foggia che con uno sgambetto ferma il contropiede del Catanzaro. Ricci ferma con una spallata Catacchini e finisce anche lui nell’elenco dei cattivi al 30′, poco dopo Berardi blocca bene un tiro cross di Fioretti. Al 37′ i calabresi passano: Fioretti trova un corridoio di facile lettura tagliando in due la difesa granata, Fioretti riceve il pallone e sfrutta una marcatura larghissima di Sbraga che resta troppo distante dalla punta. Un bomber come l’ex Gavorrano non se lo fa dire due volte e incrocia sul secondo palo dove Berardi non può arrivare. Al 41′ arriva la seconda doppia gelata per i granata: Ricci viene fermato al limite dell’area, Ros non sanziona e Foggia manda a quel paese il direttore di gara lontano pochi metri (con tanto di movimento del braccio) e si guadagna il rosso diretto per proteste (era anche già ammonito). Salernitana in dieci per i 50 minuti che restano dell’incontro. Episodio dubbio al 45′ con Benedetti che sfugge a Tuia, il difensore recupera e lo ferma regolarmente in area, rischiando il rigore. Si va a riposo senza recupero col Catanzaro in vantaggio. Nella ripresa entrano in campo gli stessi 21 e vengono accesi i riflettori, Guazzo si riscalda con maggiore insistenza. Pochi secondi e Capua commette un fallo a centrocampo che gli vale il giallo. Al 4′ dal secondo corner per i padroni di casa, Sbraga si perde ancora l’uomo, sponda di Germinale per Ferraro che in rovesciata conclude (male) e Montervino allontana sulla linea evitando il raddoppio. Al 6′ ecco il cambio: dentro Guazzo al posto di Ginestra, con la maglia numero 17 che – da distinta – appartiene a Mendicino. Granata in campo col 4-3-1-1 e Ricci più avanzato. Al 58′ Guazzo intraprende un duello verbale con Rigione che si tramuta in una piccola scaramuccia. L’attaccante piemontese riesce ad innervosire l’avversario che ingenuamente commette fallo in area a palla lontana. E’ l’episodio della svolta perchè produce rigore ed espulsione a Rigione e rimette in perfetta parità nel conto degli uomini in campo. A ristabilire la parità del punteggio ci pensa il “principe” con la trasformazione dagli undici metri, spiazzando Bindi e festeggiando il settimo gol in campionato. Scoppiano le proteste dei calabresi, Russotto e Ferraro protestano veementemente e rivolgono frasi colorite anche alla panchina. Al 25′ nel Catanzaro entra Fiore al posto di Fioretti, nella Salernitana dentro Rizzi al posto di Ricci. La difesa granata si perde Russotto che entra in area come una lama nel burro e va al tiro incrociando sul secondo palo, Berardi è provvidenziale e si oppone. Sulla respinta Fiore è anticipato con qualche affanno. Al 32′ dal terzo corner per il Catanzaro arriva un altro rigore, questa volta per i padroni di casa: Luciani si oppone di braccio (era voltato ed a distanza ravvicinata) alla rovesciata del calabrese. Per Ros non ci sono dubbi e Germinale batte in maniera scaltra, spiazzando Berardi e calciando alla sua sinistra. Esplode il “Ceravolo” per il 2-1 dei ragazzi di Brevi. Entra Orchi al posto di Russotto. Perrone manda in campo Mendicino al posto di Sbraga quando mancano 6 minuti al 90′ e dopo una manciata di secondi la panchina gli regala ancora un gol. Da un cross dalla sinistra di Rizzi, Mendicino anticipa tutti e di testa incorna sul secondo palo in perfetta torsione battendo Bindi. Un gol lampo al primo pallone toccato della partita per Mendicino. Brevi manda in campo anche Martignago mentre vengono indicati 4 minuti di recupero. Federico Rizzi, appena entrato, preferisce il cartellino rosso ad una ripartenza dei calabresi lanciati a tutta velocità. Entrata assassina da dietro e doccia anticipata. I granata chiudono in nove. Termina sul 2-2, la Salernitana sale a 16 punti, il Catanzaro a 20.