Battipaglia: maxi sequestro impianto abusivo mitilicoltura

 Il personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Salerno, sotto il Comando del C.V. Maurizio TROGU e la direzione operativa del Direttore Marittimo della Campania Ammiraglio Antonio BASILE, in data odierna ha eseguito un importantissimo sequestro di un intero impianto abusivo destinato alla mitilicoltura sito nelle acque antistanti il Comune di Battipaglia e gestito da una famosa ditta salernitana che opera nel settore del commercio di prodotti ittici. L’impianto sequestrato si estende su di un’area di complessivi 2.500.000 mq. (duemilionicinquecentolila), tutti sottoposti a sequestro, di cui un milione e mezzo di metri quadri occupati abusivamente, in assenza del prescritto titolo concessorio; all’interno di detto impianto erano presenti numerosissimi filari sui quali i mitili (cozze) venivano coltivati per una quantità di diverse migliaia di kilogrammi. A seguito di accertamenti eseguiti con l’ausilio dell’unità navale della Guardia Costiera Motovedetta “CP 581” e di personale subacqueo qualificato, La Capitaneria di Porto ha accertato che la ditta in questione aveva abusivamente circoscritto l’immensa area destinata alla coltivazione di filari di cozze mediante l’installazione di 4 boe di segnalamento marittimo poste a delimitazione ed interdizione dell’area. Il personale della Guardia Costiera ha rilevato che l’attività di mitilicoltura era in pieno esercizio, ed erano presenti diverse tonnellate di cozze pronte per essere raccolte e destinate al mercato interno. Incredibilmente, detta attività viene esercitata in acque non classificate (ovvero non giudicate idonee a tal fine sotto il profilo sanitario dalla ASL) e, pertanto, i mitili coltivati ed in corso di coltivazione non possono essere destinati al consumo umano. Ed infatti, a seguito del giudizio di inidoneità formulato dal competente servizio veterinario dell’A.S.L. di Battipaglia, il Commissario Straordinario del Comune di Battipaglia già nello scorso agostoha emesso Ordinanza con la quale ha ingiunto ad horas la dismissione e lo smantellamento dallo specchio acqueo di che trattasi degli impianti di miticoltura ivi presenti al fine di tutelare la salute pubblica. Come detto, gli impianti non solo permangono, ma sono tuttora destinati all’allevamento di diverse tonnellate di cozze. La condotta accertata dalla Guardia Costiera, oltre a violare un ordine emanato dalla competente Autorità sanitaria, viola anche la normativa in tema di sicurezza dei prodotti alimentari di origine animale (cfr. Regolamenti CE n. 853 e n. 854 anno 2004) e detenuti in cattivo stato di conservazione atteso che sono immersi e coltivati in acque giudicate inidonee a garantirne la corretta conservazione ed a preservarne la salubrità.  L’immissione sul mercato regionale ed extraregionale dell’immenso quantitativo di mitili sequestrati dalla Guardia Costiera avrebbe sicuramente posto in grave pericolo la salute dei cittadini che, ignari della provenienza illecita del prodotto, avrebbero consumato mitili nocivi per la salute perchè coltivati in acque inidonee a garantire la salubrità del prodotto. È stata immediatamente informata dei fatti la Procura della Repubblica di Salerno, che ha iscritto nel Registro degli indagati il legale rappresentante della ditta per reati che vanno dall’occupazione abusiva del demanio marittimo, ad inosservanza di norme in tema di sicurezza alimentare. I controlli sulla filiera della pesca posti in essere dalla Capitaneria di Porto di Salerno e coordinati dalla Direzione Marittima di Napoli continueranno ad essere esercitati con la stessa incisività anche nel prossimo periodo, anche in considerazione che proprio a Natale avviene il maggior consumo di prodotti ittici.