Salerno: PD, approvato documento direzione provinciale

Il Partito Democratico ha approvato all’unanimità il  seguente documento, approvato dalla direzione provinciale riunitasi lunedi’ 17 marzo. Il PD, sui territori e in  provincia, è stato impegnato negli ultimi quattro mesi con congressi e primarie ad ogni livello. La Direzione si trova quindi a discutere delle vicende locali con grave ritardo e, pur condividendo le proposte di massima che giungono dai Comuni al voto, auspica: Che i gruppi dirigenti locali e i candidati Sindaco lavorino ancora, fino alla presentazione delle liste, per approfondire e risolvere quelle situazioni che non vanno ancora nella direzione della massima unità possibile al nostro interno, del massimo dell’allargamento a forze nuove e dell’apertura a esperienze che non si collocano tradizionalmente dalla nostra parte (sia pure in un quadro di coerenza, di alternativa a Caldoro e alle destre, di rinnovamento). Che si rafforzino, quindi, aprendo e allargando le nostre liste e le nostre coalizioni, quelle scelte che, soprattutto nei comuni al di sopra dei 15000 abitanti, sembrano orientate a una mera conferma degli “assetti dati”, verso sempre più compiute proposte politiche, programmatiche e civiche, alternative alla destra. Che, con il contributo specifico dei nostri deputati nazionali, nonché dei consiglieri regionali e del gruppo Pd alla Provincia, si possano concludere positivamente e unitariamente alcune vicende che sono ancora aperte. Che, i Consiglieri regionali della provincia di Salerno, incidano sull’intero gruppo regionale per quel lavoro di opposizione a Caldoro e alla destra che appare oggi, quantomeno, inadeguato. La Direzione, inoltre, decide, in riferimento alle prossime elezioni Europee e alla crisi della Regione Campania di organizzare e promuovere una serie di iniziative e manifestazioni pubbliche, rivolte all’esterno, verso un’opinione pubblica cui abbiamo il dovere, in campagna elettorale, di rivolgerci con più concretezza e umiltà ma, soprattutto, con proposte di governo dei territori che siano comprensibili ed esplicite. In particolare  sui Fondi Europei, che sono il primo capitolo del nostro programma, anche in considerazione della mancanza di copertura finanziaria verso i comuni, dell’inadeguata e “partigiana” iniziativa dell’Anci Campania, del rischio di un vero e proprio commissariamento sui FONDI U.E.  sull’ambiente, sulla crisi dei Piani sociali di zona, sulla Sanità.