San Michele arcangelo il difensore del popolo di Dio
Una delle preghiere più semplici che si imparano da bambini è l’Angelo di Dio. La tradizione cristiana educa i piccoli a rivolgersi a una presenza discreta, ma assai prossima, quello dell’angelo, per chiedere qualche cosa di più dell’aiuto e della protezione: “[…] reggi, governa me” , si dice in questa preghiera , implorando l’angelo di essere la nostra guida. La teologia riserva grande interesse nei confronti degli angeli. E uno di loro, san Michele Arcangelo, è riconosciuto come uno dei tre patroni della Chiesa universale, insieme alla Beata Vergine Maria e a san Giuseppe. Nel Medioevo, il 29 settembre, memoria liturgica dell’Arcangelo, era un giorno festivo obbligatorio dedicato a san Michele. La considerazione, la venerazione e la devozione nei suoi confronti, è stata ribadita il 5 luglio 2013 quando papa Francesco, alla presenza del papa emerito Benedetto XVI, ha posto la città del Vaticano sotto la sua protezione con la benedizione di una nuova scultura, opera di un artista di Trani, in Puglia, città poco distante dal celebre santuario di San Michele al monte Gargano. Nel discorso pronunciato nei Giardini vaticani, papa Francesco ricordava come questa scultura fosse “un invito alla riflessione e alla preghiera che si inserisce bene nell’Anno della fede. Michele – che significa : “Chi è come Dio?” – è il campione del primato di Dio, della sua trascendenza e potenza. Michele lotta per ristabilire la giustizia divina; difende il popolo di Dio dai suoi nemici e soprattutto dal nemico per eccellenza: il diavolo. E san Michele vince,perché in lui è Dio che agisce. Questa scultura ci richiama allora che il male è vinto, l’accusatore è smascherato, la sua testa è schiacciata, perché la salvezza si è compiuta una volta per sempre nel sangue di Cristo”. E poi aggiunse: “Nel consacrare lo Stato Città del vaticano a san Michele Arcangelo, gli chiediamo che ci difenda dal maligno e che lo getti fuori”. L’arcangelo Michele è presentato nella Bibbia, nel Libro di Daniele, come speciale protettore del popolo di Dio (Dn 10,13-21; 12,1) e nell’Apocalisse, come il capo delle schiere celesti che sconfigge Satana e tutte le forze opposte al regno di Dio (Ap 12,7). Uno dei luoghi più significativi del suo culto, è in Italia, il Monte Sant’Angelo, situato vicino a Foggia, dove avvenne la sua prima apparizione verso la fine del V secolo. Luogo che Giovanni Paolo II visitò, tenendo vi anche un discorso. In quella occasione ricordò, fra l’altro quanto “la lotta contro il demonio, che contraddistingue la figura dell’arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il Demonio è vivo e operane nel mondo”. Un altro luogo di culto assai noto – questa volta in Francia – si trova al largo della Coste della Normandia. Si tratta del santuario di Mont Saint – Michel, dove l’arcangelo apparve, secondo la tradizione, a sant’Umberto, vescovo di Avranche, nel 708. Due anni più tardi, iniziarono già i pellegrinaggi di persone provenienti soprattutto dalla Francia. L’autore del libro, San Michele Arcangelo. Patrono della Chiesa universale,edito da Sugarco Milano 2014 pp191, euro 16,80 che parla diffusamente e in modo approfondito di questa figura, è don Marcello Stanzione, sacerdote salernitano che nel 2002 ha fondato l’associazione Milizia di San Michele Arcangelo per la retta diffusione della devozione ai santi Angeli. Don Marcello ha anche dato vita a un centro di angelologia dotato di biblioteca, centro di documentazione e mostra permanente sulla devozione agli angeli. Per chi desiderasse approfondire l’argomento, c’è anche un sito internet: www.miliziadisanmichelearcangelo.org
Angelo De Lorenzi