Bellizzi: “O Vrassecale” di Esposito tra grande afflusso di pubblico”
Una serata accorsatissima, presso la Biblioteca comunale, per la presentazione dell’ultima silloge di Emilio Esposito “O Vrassecale”. Un nutrito tavolo di relatori, per porgere il saluto e le congratulazioni ad un uomo che rimanda l’autenticità dei valori, nella fedeltà alla sua terra. In apertura, i saluti istituzionali dei sindaci di Montecorvino Pugliano Domenico Di Giorgio, di quello di Bellizzi Giuseppe Salvioli, degli assessori comunali Teresina Granese e Massimo Paolini. Poi gl’interventi dei giornalisti Alessandro Mazzaro e Giuseppe Vuolo, a preludio di quello del direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo. Anche l’on. Gennaro Mucciolo ha porto la sua tessera amicale, ricordando le origini socialiste accomunanti a quelle di Esposito e quelle familiari, di natura umile contadina. Ma la terra, matrice di consensi in ogni tempo: di orgoglio, per chi ha prestato le sue braccia per ararla, reggendone la fierezza del riscatto nel tempo! Le liriche di Esposito, dirette al cuore, in scoppiettante vernacolo, come aggiunto dal prof. Mariano Morretta, nel solco di quella poesia dialettale recuperata nella nostra era, per quegli echi che riesumano un passato denso di autorevoli significati, per interpretare il presente. Infatti, alcune usanze e molte figure professionali oggi scomparse, rimangono nell’album dei ricordi di un tempo in cui, l’umanità scoppiettante, strappava il sorriso. Così il prof. Alberto Granese, che segue attentamente il percorso letterario d’Esposito e che ha rimarcato come sia la prosa a base di quest’altra fatica letteraria. Nella quale l’efficacia dialettale rimanda appieno il significato delle azioni: un dialetto che molti ignorano, ma che costituisce un bagaglio notevole di cultura da salvaguardare. Le opere d’Esposito, grani di saggezza per il presente, esperienze di vita, che ripercorrono stralci epocali, come il dopoguerra, per scorciare la realtà sociale nella quale ognuno, partendo dal reale, può far correre la fantasia. Come abilmente riesce ad attuare Esposito, che con genuinità ha sempre tenuto un tratto umile, nell’andare tra gli uomini, anche negli abiti politici. La serata, condotta dal giornalista Domenico Bianchi, ha deliziato i numerosi ospiti con la declamazione di alcune liriche, da parte dell’autore stesso, applaudito calorosamente. Sì, Emilio Esposito, da molti appellato affettuosamente nonno, al quale è stata offerta a suggello targa d’encomio dell’Amministrazione comunale, riesce a coagulare consensi ed a conquistare i cuori con estrema gentilezza, detenendo non l’orgoglio di chi si sente arrivato, ma di chi non desiste dal confessar d’esser un autodidatta, continuando a regalare grani di saggezza popolare.
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