Roma: scioglimento consiglio comunale S. Giovanni a Piro
Non è il far west edilizio ma poco ci manca. Quella del Comune di San Giovanni a Piro, località incantevole nel golfo di Policastro , è una situazione al limite della legalità. Complice soprattutto la mancanza di strumenti urbanistici generali: i professionisti incaricati della redazione del Puc, infatti, nel rassegnare la proposta preliminare, hanno denunciato che – sebbene l’incarico risalga ai primi del 2006 – non è stato possibile attivare le procedure per l’adozione dello strumento urbanistico per effetto «di una prolungata sospensione delle attività, connessa a problematiche organizzative interne all’Ente»). Intanto gli abusi edilizi in questo angolo di paradiso del Cilento si moltiplicano con progressione esponenziale, come comprovato dai numerosi rapporti ed informative della compagnia carabinieri di Sapri. Il 70 per cento degli abusi consumati in tutto il Basso Cilento si concentra nei Comuni di San Giovanni a Piro e di Camerota. Al di là del fenomeno di costruzioni in difetto assoluto di titoli abilitativi, ha preso corpo una forma di abusivismo consumato in forza di autorizzazioni in frode alla legge (articolo 9, 3, 44 decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 e ora 44, comma 2 e 3 legge regionale n. 16 del 2004), attraverso permessi di costruire per la realizzazione di case rurali con volumi aggiuntivi asseritamente a servizio dei fondi agricoli, che non avrebbero potuto esser dimessi. In relazione ad una di dette concessioni edilizie, il sindaco in carica da sette anni, è già stato penalmente censurato per una ipotesi di abuso di ufficio e, per l’effetto, condannato alla pena di anni 1 di reclusione con sentenza del tribunale di Vallo della Lucania n. 1149 del 2004 in data 9 dicembre 2004, con applicazione della prescrizione in sede di appello ( sentenza corte d’appello di Salerno n. 280 del 2010 in data 18 febbraio 2010 ) e rinuncia al ricorso per cassazione. La condiscendenza dell’amministrazione comunale ha favorito la propensione all’abuso trasmodata nella realizzazione di una pluralità di lottizzazioni turistico-residenziali, in conseguenza del rilascio di più titoli abilitativi per costruzioni paludate come agricole in comprensori immediatamente gravanti sulla frazione Scario, riconosciuta e prestigiosa località balneare. Il Comandante del corpo di polizia urbana è stato fatto oggetto di gravissime ritorsioni, rappresaglie e violenze, fisiche e morali, per non aver assecondato illegittime ed arbitrarie disposizioni dell’amministrazione Comunale. Ne era scaturito il progressivo depotenziamento del Corpo di polizia urbana. Per questi ed altri motivi, ben documentati dalla corposa interrogazione parlamentare, di cui sono il primo firmatario, presentata con i deputati Angelo Tofalo (M5S) e Sabrina Capozzoli (PD), abbiamo chiesto al Ministero dell’Interno ed al Governo di valutare i presupposti per lo scioglimento del comune di San Giovanni a Piro ai sensi dell’articolo 141 del decreto legislativo n. 267 del 2000.