Il pensiero dominante

Angelo Cennamo

Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha smantellato l’ultimo brandello della legge 40 : il divieto di praticare la fecondazione assistita eterologa – ovvero quella tecnica attraverso la quale il fecondatore dell’ovulo è un soggetto terzo rispetto alla coppia. La sentenza, che è stata accolta in molti ambienti con un certo sollievo e con soddisfazione, obbligherà ora il parlamento a riempire il vuoto legislativo che ne è scaturito, se non addirittura a ripensare l’intera normativa sulla materia, fatta a pezzi già da altri pronunciamenti giudiziari. La fecondazione eterologa, secondo l’opinione pubblica dominante, è una conquista civile, prodigiosa e irrinunciabile, dal momento che viene praticata da tempo anche in altri paesi. Noi, che siamo invece più inclini alla tradizione, preferiamo pensare che gli individui debbano nascere da genitori certi, consapevoli e innamorati, e che la tecnica non debba sostituirsi sempre e comunque a madre natura. Chi, come noi, oppone il suo pensiero alla dittatura laica e al conformismo progressista dominante, è additato come retrogrado o bigotto. Il suo dissenso fatto passare per una religiosità ottusa, e l’idea che un figlio rappresenti il frutto di un amore destinato a consolidarsi nella dimensione familiare viene archiviata come una forma  di romanticismo obsoleta oltre che ridicola. Eppure, quanto ci sia di moderno e di civile nella fecondazione di un ovulo da parte di un soggetto sconosciuto, remunerato ed anonimo, ci sfugge. Cosi come ci sfugge l’esistenza o meno di un presunto diritto alla maternità. Ad ogni modo, prendiamo atto della sentenza della Consulta, la quale – guarda caso – giunge lo stesso giorno in cui un altro giudice (il Tribunale di Grosseto) ha disposto la trascrizione nel registro dello Stato civile di un matrimonio gay celebrato in America. Ce ne faremo una ragione : la tecnica e la magistratura governano le nostre vite, e anche questo è un segno dei tempi.

2 pensieri su “Il pensiero dominante

  1. il tuo pensiero e il tuo agire è per me sacro. pretendere di assoggettare gli altri al tuo credo -perchè di questo si tratta. alla fine dei conti la donazione dello sperma equivale a quella del sangue- e al a tuo conseguente comportarsi è peccato di superbia e disprezzo per l’uguaglianza. quindi, per l’ennesima volta, non si discute della libertà di accedere o meno ad una tecnica che favorisce la procreazione ma dell’imposizione agli altri di un pregiudizio, o dogma, di natura religiosa che comunque dovrebbe fare parte della libera scelta della coppia.
    quindi non ti incensare e non fare il piangina vittimista del destroso incompreso pronto ad alzare le barricate ideologiche e alla guerra santa (può mai una guerra essere santa?).
    dovresti rendere conto che la laicità e la libertà sono valori religiosi al contrario del settarismo fondamentalista di chi crede che gesù cristo sia venuto al mondo non per fare chiarezza ma per fondare una nuova religione.
    e buona pasqua

  2. Donare lo sperma è come donare il sangue? Caro Michele, capita a tutti di scrivere delle sciocchezze, me compreso. Stavolta è capitato a te. Buona Pasqua.

I commenti sono chiusi.