Se potessi avere… 1000€ al mese!
In un’Italia che langue d’impieghi, che piange i bei tempi, quelli in cui anche gli antichi mestieri ricoprivano un ruolo decoroso, se non altro in termini di reddito da mettere a tavola a fine mese, le cifre remunerative, stratosferiche, di determinati “papaveri” , fanno raccaponar la pelle! Funzionari del corpo diplomatico, con più di 80.000€ annui. Parliamo d’introiti al lordo annui, che in ogni caso tengono davvero su il morale per chi l’ incassa! Magistrati, circa 9 casi su dieci, con 60.000€ (tra i 3.000 e i 3500€ mensili) che in oltre il 60% dei casi, supera gli 80.000€ . Nel pubblico impiego, 117.000 con oltre 80.000 €. Per 224.273 travet, superati 60.000€ (tra i 3.000e 3,500 € mensili). Per commissari e presidenti delle Autority, 239.181 € , mentre alla Presidenza del Consiglio, tutto il personale incassa più di 40.000€: per 488, su circa 2400 in servizio, retribuzione oltre i 70.000€. In fondo alla classifica, i vigili del fuoco: solo 187 in busta paga 60.000€ , mentre tutti gli altri stimano chimerico il tetto dei 2.200 € netti. Le cifre, rimandate da Il Sole 24 Ore, acuiscono il disagio che vive il Paese nel guardare a determinati profili dirigenziali ed a determinate figure professionali, non specchiate di probità e di contenimento della spesa pubblica. Del gran parlare, di tagli e di risparmi, di soppressioni e di economy, come sempre a viver da cavie non i vertici. E’ sempre la base, quella che viene agitata per le campagne elettorali, chiamata a raccolta per mieter consensi, a dover stringere la cintura ed a dover rinunciare anche ai bisogni primari. Stiracchiate pensioni, risicate indennità, leggere buste stipendiali, in alcuni settori segnano già un traguardo rispetto alla falange inoccupata o esodata! Mentre antichi mestieri, obliati dal progresso, nuove tecnologie pongono sull’altare maghi informatici, tecnici burocrati…alchemici economisti, che riescono a saper far quadrare i propri conti! In una mappatura demografica sbilanciata, l’età media allungata e quella natale contratta, i nuovi poveri, con doglianze per non esser nati in un secolo diverso! Quello in cui s’era senza dubbio pià contenti, riuscendo ad inseguir il miraggio della lira, accumulando centesimi nel salvadanaio, per sopperire ai momenti di magra, con quella filosofia di guardare al futuro senza esasperazioni suicide, riuscendo a vivere alla giornata perfino canticchiando “Se potessi avere…1000 lire al mese!”
Gentile direttrice N.D. Rita occidente lupo, ricordo perfettamente l’epoca della cosiddetta “mille lire al mese”. A quei tempi si poteva vivere anche con sole dieci lire al giorno, ovviamente in vera ristrettezza. Non si può fare un paragone con oggi perché allora in tante case non vi era neppure l’elettricità, l’acqua potabile e il bagno in casa; per il riscaldamento si usava la carbonella per il braciere, mentre bastava un po’ di legno per cuocere la misera minestra da servire, come pranzo intero , a tavola. Non arrivavano mai bollette da pagare; assicurazioni per l’auto che nessuno possedeva, né quelle del gas, della luce , dell’acqua, della spazzatura e via dicendo. I fitti per la casa, (buona parte monolocali) dove vi ci abitava un grosso nucleo familiare (perché allora si facevano numerosi figli), erano contenuti e alla portata di tutti. Ma subito dopo la guerra iniziò la grande svalutazione. La lira perse il suo valore e si spendeva con la EM Lira (moneta da sbarco), che era una moneta senza valore e provvisoria, stampata dagli alleati sulle navi da sbarco. La svalutazione durò per anni e chi aveva intuito e soldi comprò casa a poco prezzo perché la svalutazione galoppante rese le rateazioni pesantemente svalutate. Cordialità, Alfredo