Bracigliano: Venerdì Santo tra sacro e profano
Concluse anche quest’anno le celebrazioni del venerdì santo. Una tradizione sentita, attesa, che si ripete ogni anno a Bracigliano. Sacro e profano, uniti al retaggio della tradizione pagana, si fondono insieme in un evento che negli anni si è evoluto, modificato, ma non ha mai smesso di attrarre i braciglianesi emigrati e i tanti che, dai comuni limitrofi, accorrono per le tradizionali celebrazioni. I “misteri”, le statue che rappresentano le stazioni della via crucis, avevano in passato la finalità di istruire la popolazione riproponendo i momenti della passione. Bracigliano è stata, in epoca fascista, comune di confino. Per una popolazione contadina e analfabeta, la parrocchia era l’unico riferimento, così come gli eventi religiosi l’unica opportunità di festa. E festa è stata il venerdì santo fino a qualche anno fa. Dalle 9.30, nello spiazzo antistante la chiesa di San Giovanni Battista, sfilano le 16 statue dei misteri, mentre nel pomeriggio, alle 18, la processione. I preparativi iniziano presto il venerdì, quando gli “addetti ai lavori” vestono le statue, ricoprono la lettiga del Cristo morto, il “Cataletto”, con gli ori donati ex voto dai fedeli e raccolgono le offerte votive, retaggio della tradizione pagana, fermandole con spille sulle statue di Maria Addolorata e del Cataletto. Modificata nel tempo, invece, la consuetudine dell’asta con cui i fedeli si contendevano i posti da portantini delle statue da portare in processione. Oggi, infatti, ci si limita ad un’offerta e non ci si accaparra più il “posto” per l’intera giornata, ci si limita a condurre l’Addolorata e il Cataletto fuori dalle chiesa madre di San Giovanni Battista a inizio e fine processione, lasciando a tutti i cittadini l’opportunità di trasportarle in spalla per il paese. Usanza ambita quella di “portare” le statue, per ex voto, per devozione o solo per tradizione. La processione è una rievocazione dei funerali di Cristo, al Cataletto segue l’Addolorata. Una volta le anziane del paese intonavano lamenti funebri mentre , sulle montagne che circondano il paese vengono, ancora oggi, appiccati piccoli fuochi che raffigurano la Croce sul Golgota. Consegnato ai ricordi anche questo venerdì santo, l’appuntamento è rimandato al prossimo anno.