Eboli: assegnazione alloggio ERP di proprieta’ comunale, precisazioni uffici comunali

In riferimento a quanto apparso sulla stampa locale in merito all’assegnazione dell’alloggio ERP di proprietà comunale alla signora Anna Paradiso, ai fini di una maggiore correttezza di informazione, si precisa quanto segue. La Signora Paradiso è diventata assegnataria di una abitazione in via Raffaele D’Urso, 4, consegnata al marito Cosimo Bruno in data 31.10.2012. L’ufficio Patrimonio, in sede di consegna dell’immobile, rese noto all’assegnatario che l’abitazione presentava una perdita d’acqua, e lo stesso si dichiarò formalmente disponibile a porvi rimedio, provvedendo anche alla realizzazione di uno scivolo per consentire l’accessibilità alla carrozzina della figlia disabile. In tal modo egli esonerava espressamente l’ufficio da interventi manutentivi nel predetto alloggio. Dopo diversi mesi, non essendo ancora avvenuto il trasferimento del nucleo familiare nell’abitazione, il signor Bruno viene sollecitato a procedere, stante la previsione della legge regionale n. 18 del 1997 che prevede 30 giorni dall’avvenuta consegna. E’ da evidenziare, tuttavia, che a seguito di accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale sulla scorta di segnalazioni ad essa pervenute, l’immobile risultava essere utilizzato dal signor Bruno ad uso ufficio, contravvenendo in tal modo a quanto previsto dalla precitata normativa. Infine, con nota del Responsabile del Settore, dell’1 luglio 2013,  si comunicava piena disponibilità a consentire un cambio di alloggio, proprio in considerazione della situazione familiare dell’assegnatario, a condizione che l’alloggio non utilizzato venisse restituito all’Ente, cosa a tutt’oggi mai avvenuta. Tra l’altro il non utilizzo quale abitazione di tale immobile ha determinato una prima occupazione irregolare dello stesso,  cui è stato posto rimedio con l’intervento della Polizia Locale. Anche a seguito di questa occupazione, la famiglia non provvedeva a trasferirsi, tant’è che nel mese di febbraio un’altra famiglia si introduceva nell’alloggio occupandolo nuovamente. Sulla scorta del rapporto ricevuto in tale occasione dal Comando di Polizia Locale, l’ufficio ha dovuto prendere atto che, a distanza di oltre un anno, l’alloggio non era stato ancora occupato dai legittimi assegnatari. Ai sensi della legge vigente l’ufficio ha dovuto avviare la procedura di decadenza, assegnando, peraltro, 10 giorni per produrre una memoria difensiva che giustificasse il mancato trasferimento nell’alloggio assegnato. L’assegnatario, però, ancora non ha prodotto alcun atto in tal senso. L’ufficio resta in attesa delle controdeduzioni dell’assegnatario, al fine di una valutazione puntale delle motivazioni che hanno determinato il non utilizzo dell’alloggio.