Domenica di Santi: Giovanni XXIII e Karol Wojtyla!

Rita Occidente Lupo

Una domenica speciale, a preludio del mese mariano, quella che oggi vedrà circa un milione di fedeli e pellegrini in Capitale, per un evento storico, atteso da tempo. Alle glorie degli altari due Pontefici del nostro tempo, già in vita stimati Santi. La canonizzazione del Papa della “carezza e della rosa” e di quello delle “porte da spalancare a Cristo” avverrà con grosso ricorso di misure di sicurezza, alla presenza dei Capi di stato del mondo. L’evento sarà anche speciale per la presenza dei due Pontefici attuali: Papa Benedetto, emerito e Bergoglio, Papa Francesco. Nei giorni scorsi, non s’è tirato dietro il coro dissidente di chi, anche in tale evento spirituale, è voluto andare oltre la gloria stessa che i due Uomini vestiti di bianco, senza dubbio ricevono già da tempo nei cieli. Eppure, quella Chiesa millenaria, che in determinate stagioni della cristianità, arranca, ma non soccombe, tira la bisettrice per annoverare, nel registro dei Santi, due personaggi che, seppur così diversi, hanno contribuito notevolmente al risveglio delle coscienze nel nostro tempo. Additando con semplicità e preghiera, eroismo di vita e perseveranza anche nelle tribolazioni, la via della santità già da questa terra. Entrambi di ampia eco mediatica già in vita, amati per la capacità di dialogo col mondo intero, senza detenere alto il distacco, dal soglio petrino. Il Papa Buono, col suo sorriso accattivante, con la sua benevolenza paterna ed il Papa dell’Est, col suo conquistare i giovani e poliglotta, annunciatore di un Cristo salvezza! Entrambi compianti ed amati, rimpianti e ricordati, nella rapida successione di altri Pontefici nell’era contemporanea. Senza deterrenti di sorta o sminuiti consensi di altri, sia Roncalli che Wojtyla hanno calcato un’orma autorevole nella spiritualità millenaria. Alle prese con tante esigenze, dettate da un’accelerata convulsa della società laicista, alle prese con problematiche scottanti e macchie ignominose dietro talari di sagrestia. Santi, testimonial di fede! Oggi, Papa Francesco, che marcia dritto nel loro solco, che eredita l’accoglienza di Roncalli, dietro il suo “Buon appetito” e la misericordia di Wojtyla,  dietro l’apertura a tutti i bisogni sociali, scriverà una pagina storica. La celerità con la quale i processi di canonizzazione hanno consentito la canonizzazione dei due Pontefici, sembra riscoprire anche il valore delle cause giuste: la Santificazione, che lancia palesi segnali già su questa terra, non richiede biblica burocrazia, per esser riconosciuta. In quanto a coloro, per i quali non ancora aperto o preso in considerazione un proprio vissuto,  vagliabile per la canonizzazione, la convinzione che la riccorrenza novembrina di tutti i Santi, intende celebrare proprio la memoria di quanti godono della beatitudine eterna, senza esser riconosciuti in terra…nella gioia del Paradiso, senza dubbio tanti sconosciuti, che in silenzio, hanno vissuto la propria vita, meritano il Premio salvifico!

2 pensieri su “Domenica di Santi: Giovanni XXIII e Karol Wojtyla!

  1. Certamente, gentile dr N.D. Rita Occidente Lupo, siamo una generazione privilegiata perché abbiamo vissuto l’epoca dei due grandi Papi divenuti meritevolmente Santi. Credo che nessuno abbia dimenticato la grande bontà del grandissimo papa Giovanni, trascinatore di fedeli e di amore verso il prossimo. E non credo che neppure gli infedeli abbiano dimenticato la immane fatica di Papa Wojtyla che trascinava i propri piedi avanti senza mai lamentarsi: grandissimo penitente che non badava alla propria salute , ma badava unicamente alla buona salute dell’anima dei suoi fedeli. Due papa che hanno saputo arricchirci di umiltà e di amore. Ora sono tra le braccia di Cristo che li festeggia.
    Cordialità, Alfredo.

  2. Gentile Direttrice, bello il Suo articolo, e belle le
    parole del sign. Varriale. Sono, evidentemente, parole di credenti.
    Ma non tutti credono, e in una società laica, democratica e pluralistica anche i non credenti hanno diritto di esprimere il
    proprio punto di vista. A tempo debito e con i dovuti modi, però.
    La sera stessa del 27 aprile, giorno della santificazione di Papa Roncalli e Papa Wojtyla, la signora Lilli Gruber ha pensato, nel suo programma “Otto e mezzo” su La7, di affrontare il tema della religione e della santità invitando, tra gli altri, una esponente dell’Unione atei e agnostici razionalisti, tale Adele Orioli.
    E’ stata una sequenza di sorrisetti ironici, di scuotimenti di testa, di citazioni in opposizione a quanto affermato dal sacerdote che partecipava al dibattito, il tutto condito con un’aria di compatimento e un senso di superiorità.
    Ovviamente, i tanti peccati commessi dagli uomini della Chiesa hanno fornito terreno fertile alla predetta miscredente signora, alla quale va ascritto un atteggiamento irridente e sottilmente provocatorio che non ha trovato riscontro negli altri esponenti laici presenti in studio.
    Ci può stare, ma non a coronamento di una giornata indimenticabile
    che ha lasciato in tanti di noi un’emozione fortissima.

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