Eboli: Nuovo Psi, milioni € spesi nel Sociale, quali risultati?

Le recenti proteste del precariato Sociale, le denunce dei Liberi Riformisti e le accuse del MPC su alcuni appalti pubblici per servizi ad anziani e disabili,  sono un chiaro segnale dell’incapacità di questa Amministrazione di organizzare, gestire  e consolidare un ruolo leadership (Eboli è capofila del Piano di Zona S3) dei Servizi Sociali territoriali d’Ambito, che scarica a più riprese, e con forme molto fantasiose, la colpa su altri dei propri fallimenti. In questo caso è toccato alla Regione ricevere le accuse di un’Amministrazione incapace di guidare e organizzare con efficacia, e soprattutto con efficienza (intesa come capacità di combinare risorse al minimo costo), i Servizi sociali del proprio territorio in un periodo che certamente è caratterizzato da scarsità di risorse finanziarie per tutti i livelli. Ma come mai solo ora il nostro Sindaco ricorda che  esiste una legge regionale del 2007 (art. 5 della L.R. 11) che per ogni Ambito Territoriale stabilisce che deve essere garantito almeno un assistente sociale ogni 10.000 abitanti? Ricordiamo al Sindaco che il servizio sociale professionale costituisce un elemento fondamentale per l’accoglienza e la presa in carico dei cittadini. Allora come mai, considerato il ruolo “essenziale” di queste figure, per anni i servizi sociali professionali del nostro territorio sono stati, e sono tuttora caratterizzati, da situazioni di instabilità-, legate alla presenza di personale con contratti di collaborazione esterna e non stabilizzata? Non è forse questo un fallimento di un Amministrazione che governa la nostra città da nove anni? Non è un fallimento non essere riusciti in tutti questi anni a trovare delle modalità di stabilizzazione di queste risorse professionali previste per legge e soprattutto necessarie per garantire livelli essenziali di assistenza alle fasce più deboli e svantaggiate? Segnaliamo, inoltre, al Sindaco che, analogamente alla legge 11 del 2007 per gli assistenti sociali, esiste anche  la legge Regionale n. 9 del 3 agosto 2013 che istituisce lo psicologo del territorio. La legge dispone che i Comuni, o gli ambiti territoriali, prevedano la presenza anche di uno psicologo ogni 10.000 abitanti, e che la realizzazione dei servizi sia successiva all’adozione del rispettivo Piano sociale di zona approvato dalla Giunta regionale, e comunque non oltre tre anni a decorrere dalla data di entrata in vigore della suddetta legge. Oggi il Comune di Eboli è totalmente sprovvisto  anche di questa figura che deve coprire aree contemplate dalla legge 328/00 (legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali). I servizi previsti dalle suddette leggi sono ‘finanziati nell’ambito delle risorse disponibili per la realizzazione dei Piani sociali di zona senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale’. Quindi lo psicologo e l’assistente sociale, si collocano, tra l’altro, all’interno dei piani sociali, quindi nell’ambito della progettazione e della realizzazione dei piani di zona all’interno degli ambiti territoriali. E’ troppo facile scaricare dopo anni di inefficienze la colpa “in toto” alla Regione per (presunti) ritardi nel trasferimento di risorse. E’ il caso invece di non nascondere le colpe di un’Amministrazione fallimentare anche nel settore delle politiche sociali locali. Il Sindaco domanda alla Regione come dovrebbero fare i piccoli comuni che non hanno la possibilità di avere in organico assistenti sociali. Ricordiamo al Sindaco che, tra le tante iniziative, la Regione Campania, proprio qualche giorno fa (8,9,10 e 16 aprile) ha iniziato un percorso di sensibilizzazione e di assistenza rivolto ai piccoli Comuni (fino a 5.000 ab) per sostenere il processo di associazionismo obbligatorio dei piccoli comuni della Campania, previsto dal D.L.95/2012, tra i quali anche la gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini. Alcune risposte la Regione, in un clima caratterizzato dalla Spending Review, le sta dando, probabilmente insufficienti a risolvere tutti i problemi. Ma il Comune  di Eboli può sostenere altrettanto? Quali risposte ha dato e sta dando al territorio e ai Comuni limitrofi nella gestione dei servizi sociali? Le poche risorse finanziarie a disposizione sono utilizzate con efficacia ed efficienza? Si stanno garantendo  servizi essenziali o si stanno solamente esternalizzando servizi producendo inefficienze e insoddisfazioni per la qualità dei servizi erogati ? Ricordiamo inoltre al Sindaco che una delle ratio dell’esistenza dei Piani di Zona (aggregazioni territoriali di Comuni) è proprio quella di garantire ai piccoli Comuni (che appunto si associano tra di loro o con altri Comuni più grandi) Servizi che da soli sicuramente non riuscirebbero a coprire. Ma poi se a questi Comuni a fare da Capofila si trovano Amministrazioni, come quella di Melchionda, che producono sprechi di risorse e inefficienze allora la risposta è che (per questi Comuni e per il nostro) non c’è soluzione. Insomma, riteniamo che gran parte dei problemi devono essere affrontati mettendo in campo capacità gestionali e di programmazione seria delle poche risorse disponibili, capacità che purtroppo non contraddistinguono l’attuale Amministrazione Melchionda ….. e i risultati si vedono anzi non si vedono per nulla. E allora è il Nuovo PSI che vuole vederci chiaro. Vogliamo valutare fino in fondo, e rendere conto ai cittadini, della gestione delle risorse del Piano di Zona, e come queste sono state gestite. Vogliamo comprendere se con le risorse pubbliche gestite negli ultimi anni (diverse decine di milioni di euro) si potevano garantire percorsi di stabilizzazione del personale e soprattutto una maggiore qualità dei servizi erogati alla cittadinanza.

COORDINAMENTO CITTADINO DEL NUOVO PSI -GRUPPO CONSILIARE NUOVO PSI.