Salerno: Azione Cattolica, udienza con Papa Francesco
Mancano poche ore all’avvio della XV Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana. Un evento nazionale che interpella anche la nostra diocesi, dal momento che sono cinque i delegati che – dal 30 aprile al 3 maggio – prenderanno parte ai lavori assembleari presso la Domus Pacis a Roma. A guidare la delegazione salernitana è il Presidente diocesano Elisabetta Barone, confermata lo scorso 17 marzo dall’Arcivescovo Mons. Luigi Moretti nel mandato presidenziale per il triennio 2014-2017, su indicazione del Consiglio diocesano. Al suo fianco, nell’autorevole assise romana, ci saranno Tobia Barbato per il settore Adulti; Stefano De Diviitis per il settore Giovani; Dora Ruozzo per l’ACR; Maria Chiara Pantuliano per il MSAC. Toccherà a loro emendare ed approvare il Documento assembleare e, soprattutto, eleggere il nuovo Consiglio associativo nazionale. A guidarli un tema assembleare ambizioso ed impegnativo: “Persone nuove in Cristo Gesù. Corresponsabili della gioia di vivere.” Quattro giorni di incontro e confronto, di analisi e progettazione che culmineranno nell’udienza di Papa Francesco nella Sala Paolo VI in Vaticano attesa per sabato mattina. Da Salerno a Roma si snoda, dunque, la lunga linea di un’amicizia ecclesiale tutta in salsa laicale, nel segno della rappresentanza partecipata. Si consideri, del resto, che l’Azione Cattolica della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno conta circa tremila aderenti attivi in più di cinquanta parrocchie. Elisabetta Barone afferma: “Come laici di AC ci impegniamo ad inserirci vitalmente nel cammino della Chiesa locale, a sentirci un tutt’uno con essa, a sposare la sua missione senza esitazione, senza tentennamenti.” Parole che tornano significative all’inizio del nuovo triennio da vivere nel servizio ecclesiale in diocesi: “Siamo chiamati, ancora una volta, a prendere tra le mani la nostra associazione e a darle futuro. Tutto mettiamo nelle mani del Signore perché illumini le nostre scelte e ci faccia dono della sapienza dello Spirito nella gratuità dell’Amore.” Chiude Barone, guardando oltre i sagrati, incrociando le vie che attraversano i vissuti urbani ordinari: “Fare delle nostre città il luogo di una convivenza civile e rispettosa dei diritti inalienabili di ciascuno è il compito proprio di credenti laici che si impegnano a testimoniare nel mondo la propria appartenenza a Gesù e alla Chiesa.”