La piazza…della famiglia diversa!
In piazza, ancora una volta, per sfilare la famiglia diversa! Una certa tendenza, dopo i gay pride, a mostrare, ostentare, che la diversità convive con tanto di prole! Rovesciato il concetto di famiglia, anzi confuso da chi intende spacciarlo per insieme di persone. Nulla vieta che più individui possano convivere sotto lo stesso tetto, ma non da confondersi con la famiglia così come creata! Il concetto a monte delle case-famiglia, scaturite anche per offrire a minori in difficoltà, una dimensione di calore umano e di attenzione laddove prolassata l’identità familiare. Permane sempre il problema che, in tema di parità di diritti, s’intende la forzatura naturale! Travisare il concetto etero, destinato alla riproduzione della specie, a favore di una genitorialità omo, strappata a tutti i costi, storpiante! La famiglia, insieme di persone, destinate a convivere al di là della natura, non regge! Ma in piazza, ancora una volta, sarà la diversità ad imbracciar bandiera! Senza pretendere di volerla a tutti i costi sostitutiva della naturale etero, occorrerebbe fermarsi un attimo a riflettere che, ogni crociata, non deve mai sconfinare nella mera irrazionalità!
Gebtile Direttrice N.D. Rita occidente Lupo, Non mi sono mai permesso di criticare la ” diversità”, ma proprio perché certi avvenimenti non sono nella normalità, tanta gente cerca di speculare e di farsene una ragione. Per me la ragione è una sola: Se iddio ha creato la ” diversità ” avrà avuto , certamente, una motivazione per farlo, ma la società mondiale non è stata in grado di ” mescolare le carte” e, a distanza di millenni, l’umanità non è stata ancora in grado di trovare una adeguata risoluzione o, quanto meno , una adeguata accettazione di questo millenario problema che riguarda il “terzo o quarto sesso” . Ma se la natura della esistenza umana è stata creata da Dio in questo modo, chi siamo noi a volerla correggere? Allora, secondo me, bisognerebbe avere uguale rispetto e diritti e doveri a chi appartiene “al terzo o quarto sesso”. Allora, dato che sono in minoranza, facciamo finta di niente e diamogli i diritti che gli spettano. Cara signora direttrice, come mi avrà ben , pesato, sono , come si suol dire, fatto come si suol dire, “pane al pane e vino al vino”. Non siamo noi a cambiare il mondo , ma sono le “schermaglie” della vita stessa che ne fa da padrone. Cordialità, Alfredo.
Non mi è ben chiaro, questa volta, il pensiero del sign. Varriale,
specialmente nella conclusione. In ogni caso, è fin troppo ovvio
che la diversità esiste, è sempre esistita, fà parte della natura
umana e come tale va accettata, essendo stata creata da Dio. Ma qui
si parla di famiglia, quella predicata dal figlio di
Dio, Gesù di Nazareth: “L’ uomo lascerà il padre e la madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno
una sola carne”. L’ insegnamento è fin troppo chiaro: non vi è spazio, nel Vangelo, per un modello di famiglia diversa.
Gentilissimo sign. Varriale, la Sua bontà d’animo la porta ad essere “accogliente” verso tutti e ciò è
ammirevole ed apprezzabile; tuttavia chi è credente (e Lei sembra esserlo) non deve confondere
la tolleranza e l’accettazione della diversità con l’accettazione di tutte le sue conseguenze.
Cordialmente.
La ringrazio Dr Teo, il Suo commento è molto equilibrato. Volevo intendere esattamente ciò che lei ha detto, e cioè: bisogna accettare , seppure in maniera riservata, quella diversità che esiste nella natura umana. Neanche a me piacciono quei matrimoni di persone dello stesso sesso e, per giunta ben pubblicizzati. Ci vorrebbe riservatezza, tanta riservatezza onde non dare cattivo esempio agli altri e soprattutto evitare di dare fastidio fastidio e scandalo alla massa di gente non “diversa”. Sappia , Dr Teo, una buona fetta della mia gioventù l’ho vissuta negli USA. Una volta mi capitò di lavorare , in qualità di cameriere , in un ristorante francese a New York. Eravamo tutti vestiti con una divisa da Pierot.
La squadra era composta da ben venti camerieri e tre capitani . Ma Lei lo sa che in quella pattuglia di camerieri e capitani erano tutti “diversi” ad eccezione di me e di un altro cameriere? Cosa voglio dire? Voglio dire che quella massa di diversi non mi diede mai un pur minimo fastidio, anzi , erano rispettosissimi. Allora la diversità esiste in tutto il mondo, ma bisogna avere gran rispetto e riservatezza verso chi non lo è. Quindi, non sono affatto contro la “diversità, ma sono contro la sfacciataggine di mostrarsi a tutti i costi diverso. Cordialità, Alfredo .