Livorno, cittadino onorario il Dalai Lama
Ancora affascina la figura del Dalai Lama, massima autorità tibetana, che ben conosce l’esilio in nome della libertà. Quella del monaco ai confini delle nevi, una vita intrisa di filosofia, adatta ad ogni età. Perle di saggezza, voglia di vivere con la sapienza del cuore, che passa dall’autocontrollo. Il messaggio che sprigiona la sua immagina ieratica, malgrado le rughe del tempo, di pace! Di qui in settemila a Livorno, alla sua lezione, che l’ha visto felice della cittadinanza onoraria da parte del sindaco Filippo Nogarin. Tale menzione, decisa 20 anni fa. Il Dalai Lama ha celiato sulla recente nomina del grillino a capo della città, soffermando la sua attenzione anche sul fenomeno immigrazione, che bombarda l’Italia. Parole d’accogleinza e d’amore, ancora una volta dalle sue labbra, intrise di spiritualità universale. Che però, per qualcuno, profetata, ma non incarnata. Infatti non sono mancati dissenzienti in protesta, nel puntargli l’indice di mancata coerenza tra quanto professa e quanto vive nella sua terra, laddove sembrerebbe piuttosto autorevole l’imposizione della sua linea religiosa, senza rispetto per il confronto.