Guai ai corrotti!
Rita Occidente Lupo
Il Papa solleva l’indice “Guai ai corrotti!” Quelli che in manica di camicia, in guanti bianchi, strappano dignità e vita, in qualsiasi condizione. laica o consacrata! Parole sferzanti, che Bergoglio proferisce appellandosi al giudizio divino, che non scamperà chi senza scrupoli, non si pente dei propri crimini. Contro il denaro, la dignità della persona umana, l’innocenza. L’amorale comportamento di quanti continuano a connivere col malaffare, a delinquere senza mezze misure, in funzione del proprio arrivismo, credendo in tal modo di conquistare seggi e poteri. Miopi del giudizio divino! Quello che renderà ad ognuno il suo carico di opere buone e di responsabilità, nell’altra vita. Il Papa della misericordia, non stempera accenti di comprensione e perdono, accentando la responsabilità morale e sociale nel gestire l’esistenza, spesso sul baratro della delittuosità. Il Pontefice del nostro tempo, che guarda a quest’era sempre più contaminata da brutture che inorridiscono la cronaca e che infarciscono scandalisticamente la cronaca, resta la Guida del tempo. Pastore che, nel pascere il gregge, non lesina di sferzare i costumi, laddove in corsa verso il baratro della dannazione. Bergoglio parla di un rapporto con l’altra vita, quello che sembra dimenticato, nel momento in cui si resta talmente incollati alla temporalità, da rischiare di accantonare la trascendenza. Ed il fine esistenziale. Una tiratina d’orecchie, senza preamboli, incisiva e decisa da Santa Marta nel suggerire, con il dettato evangelico, che l’errore umano, può incontrare perdono, laddove riconosciuto, traducendosi in pentimento attivo.
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