Salerno: Handala “Palestina sotto attacco”

La Palestina è sotto attacco e non possiamo restare a guardare. Giorno dopo giorno aumenta la violenza e il terrore perpetrato dallo stato dell’apartheid israeliano, il quale con il pretesto della ricerca dei tre coloni scomparsi giovedì 12 giugno dall’insediamento di Gush Etzion (in territorio palestinese sotto totale controllo di Israele) sta conducendo una brutale campagna di repressione contro la popolazione palestinese, bombardando giornalmente la Striscia di Gaza e assaltando la Cisgiordania. Più di 500 palestinesi, tra cui 11 parlamentari, sono stati sequestrati dalle truppe di occupazione in oltre 400 incursioni contro abitazioni, scuole, associazioni, università e altre istituzioni. 6 palestinesi sono stati uccisi dalle forze di occupazione, ma sembra che questi morti siano invisibili per la comunità internazione, la quale si è indignata per il rapimento dei tre coloni-soldati ma non muove un dito di fronte alle quotidiane vittime palestinesi, al sequestro di minori (nei primi mesi del 2014, 740 minorenni palestinesi sono stati sequestrati dall’esercito israeliano), al muro della vergogna, alla distruzione di case e alla tortura. Gli USA e l’UE hanno fatto finta di non sentire il grido di libertà dei prigionieri amministrativi che con dignità e coraggio, a rischio della loro stessa vita hanno fatto 63 giorni di sciopero della fame, per chiedere la fine di questa pratica illegale, a causa della quale centinaia di palestinesi vengono arrestati senza accusa né processo. Anzi, con un gesto sprezzante e assurdo, mentre i buldozzer israeliani demolivano l’ennesime abitazioni palestinesi, lo stesso stato sionista che occupa illegalmente il territorio palestinese da 66 anni, veniva eletto vice-presidente della quarta commissione delle Nazioni Unite (Politiche speciali e Decolonizzazione), ossia di un organismo che ha lo scopo di affermare e garantire il diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’indipendenza, un diritto costantemente negato ai palestinesi. Il silenzio è complicità e noi non vogliamo essere complici della pulizia etnica che ogni dannato giorno viene portata avanti da Israele nei confronti del popolo palestinese. Allo stesso tempo non possiamo fare a meno di denunciare la complicità dell’ANP e di Abu Mazen che continua ad impegnarsi nella cooperazione per la sicurezza con l’occupante sionista e ad assicurare Israele che non ci sarà una terza intifada, arrestando essa stessa membri della resistenza e cercando di escludere dall’OLP chi non segue la sua stessa linea. Questo avviene grazie al sostegno ed al coinvolgimento diretto di Stati Uniti, Canada e Unione Europea che forniscono milioni di dollari e formazione per assicurare che tutto ciò possa continuare nell’interesse dell’imperialismo occidentale. La Palestina ha bisogno di solidarietà, né di preghiere né di carità. Con la Resistenza palestinese fino alla vittoria

 

COLLETTIVO HANDALA SALERNO