Mare Nostrum, a tutela di chi?

di Rita Occidente Lupo

L’operazione Mare Nostrum, nel momento in cui allunga la sicurezza e garantisce la solidarietà, denuda un fenomeno emorragico senza battute d’arresto. Non scemano i flussi in cerca d’altri cieli, di coloro che fuggono dalla guerra o dalla penuria socio-economica, cercando asilo in altre terre. I rifugiati politici, insieme a quanti tentano una vita diversa, migliorando le proprie condizioni sociali, su bastimenti e carrette. Di tutto, di più! Perchè nella mole immigrata, malgrado i controlli delle Forze dell’Ordine ai rispettivi approdi, sempre clandestina criminalità. E se in prima battuta, la solidarietà spinge ad accogliere, poi la prudenza, stoppa gli slanci: il rischio epidemiologico, l’insicurezza sulla legalità d’individui dei quali non si conosce quasi nulla. Di qui interrogativi, rifiuti e chiusura verso lo straniero “ambulante”. Che non pone più soltanto il suo lenzuolo, sull’asfalto metropolitano, tentando di vendere mercanzia artigianale multicolor, una volta l’esodo tunisino-senegalese così attrezzato, ma anche le sue origini dell’est, in un contesto nel quale spesso caccia gli artigli dedicandosi a delinquere, a gomito alzato.  A scapito degli autoctoni che temendo, alzano l’indice “Via lo straniero!” tentando di difendersi in casa propria!