Roccapiemonte: arte e spettacolo per beneficenza

Annamaria Noia

Successo e occasioni di beneficenza hanno coronato le serate di iniziative culturali promosse a palazzo Marciani, nella frazione Casali: grazie all’impegno dell’amministrazione in pectore, e alla solerzia e alla fattiva collaborazione dell’assessore Luisa Trezza, è stato approntato il fitto programma di “Arte, teatro, danza e solidarietà” – per l’appunto illustrato e rappresentato in tale location.  La serie di kermesse è partita sabato 19 luglio e si concluderà sabato prossimo 26. In evidenza manifestazioni artistiche, con la personale e la collettiva in cui si esprime professionalmente la pittrice italoargentina Gladys Mabel Cantelmi – due esposizioni distinte e separate ma per l’occasione riunite insieme nel nome della solidarietà – poi ecco il teatro, tra il comico e il riflessivo; infine largo alle danze – letteralmente – con cinque club che si esibiranno in molte performance in chiusura. Per ciò che concerne tali appuntamenti, il teatro ha coniugato impegno e risate, ilarità e riflessione. Ciò tramite il recital “Burqa” (sic!), commedia in due atti di Angelo Rojo Mirisciotti per la regia di Gerardo Zaccaria. La piece è stata interpretata da “I pappasagi” di Castel S. Giorgio. Intento sia di colui che ha scritto materialmente il copione, sia del regista che degli attori, essere attenti all’argomento immigrazione e convivenza, mediazione di culture. In maniera simpatica e piacevole, infatti, si è potuto sviscerare la tematica dell’integrazione razziale. Con un preciso obiettivo di beneficenza sullo sfondo: come già citato sopra – infatti – i proventi dello spettacolo sono andati a un giovane bisognoso di cure. La classica commedia degli equivoci si è dunque stemperata nel sociale. Ma il tutto non finisce qui: dopo l’arte della recitazione, di colpo – sabato (ore 21) – ci saranno le coreografie di cinque scuole di danza. Si parte con dimostrazioni di tango argentino e valzer, da parte di “Orizzonte danza” (Cava de’ Tirreni), per approdare al locale centro danza “Ravaschieri”, che porterà in scena un pot pourrèe di danza classica e moderna. Non mancheranno i balli caraibici a cura di “Shokotan”, di Rocca, con il “saggio” – se così lo si può definire – di Brenda Manfredonia col suo corpo di ballo. Si attende conferma per la partecipazione di un gruppo di ballerini sanseverinesi che mostreranno i movimenti di danze orientali. Brenda Manfredonia, 26 anni e laurea in Lingue, è figlia dell’artista Gladys Mabel Cantelmi. È molto valida. Danzerà su una coreografia della madre, ispirata dalle ragazze rapite di recente in Nigeria. A proposito della Cantelmi, trattiamo in questo momento più la mostra inerente solo le sue opere e realizzazioni piuttosto che l’altro progetto itinerante – sempre da lei ideato – dal titolo “Cuore di donna”: a tutti gli effetti una collettanea vertente sulla scottante ed attuale tematica della violenza di genere. Per quanto riguarda quindi la retrospettiva che abbiamo deciso di censire, essa si intitola: “Dall’io (ultrareale) al cosmo.” Un viaggio arcano, onirico, simbolico – tra materia ed energia – composto di vivaci tinte cromatiche e denso di pathos ma soprattutto di riflessione su se stessi, sul mondo, l’universo. Il tutto dà un senso di ciclicità, di fusione. In esposizione più di ventisei opere, tra quadri, manufatti, dodici ceramiche, due sculture, quattro sagome ed una installazione denominata: “Camera oscura”. La stessa autrice ha fatto da cicerone nel pubblicizzare e illustrare le sue creazioni, definite in una corrente artistica da lei stessa “fondata”: appunto, l’Ultrarealismo! Tutte le tele – e non solo – erano dense di significato, di passione, di segni e tratti interessanti – meticolosamente sviscerati e fusi in un crogiuolo di emozioni, immagini, trasposizioni. Dalla fertilità terrena e dunque umana dei primi quadri esposti si passa ben presto al rapporto con l’assoluto, con l’infinito, anche –in una personale visione – con Dio. “Una filosofia della non morte della materia e dell’eterno divenire” – dichiara Gladys stessa. L’expo è stato inaugurato il 19 luglio e sabato 26 su di esso calerà il sipario. Gli orari di visita vanno dalle 19 alle 22, tranne che per l’ultima serata quando si terminerà alle 21. Invece “Cuore di donna” presenta le opere di ben cinquantacinque artisti, dodici nazioni e tre continenti. Particolare rilievo a tale mostra itinerante è stato dato, in queste sue prime edizioni, dal critico e storico d’arte siciliano Francesca Mezzatesta. Anche questa esposizione è interessante e gradevole da visitare.