Salerno: si all’ housing sociale no al consumo del suolo
Leggiamo in una recente delibera comunale dell’11 Luglio 2014 che il fabbisogno abitativo stimato a Salerno per giovani coppie, immigrati regolari, famiglie monoparentali , sfrattati ed in generale per disagi legati alla casa viene stimato in circa 1500 alloggi. A fronte di questo bisogno ben due ipotesi progettuali vengono poste in essere. La prima, in ordine cronologico, quella relativa al cosiddetto progetto Aniem elaborato dall’architetto Benini per conto della Società Sviluppo Centro prevede la costruzione di 51.174 metri quadri di costruzioni ad uso residenziale, di cui circa 20.000 in social housing. Nell’ambito del progetto le zone dedicate al verde sono pari a 83.000 metri quadri, quelle per piazze e spazi pedonali sono pari a 30.500 , ed infine 4.160 mq sono dedicati ad attività sportive e 33.000 mq. ad attività produttive. La seconda invece vede scendere in campo il Comune di Salerno insieme al Fondo di Investimento immobiliare Esperia, alla Cassa depositi e prestiti , ed alla Fondazione Carisal con lo scopo di studiare la fattibilità di costruire abitazione in social housing nella zona orientale della città . Queste nuove costruzioni sono in contrasto con le intenzioni di cui alla legge regionale campana del 6/5/2013 nr. 5 che riserva contributi ed agevolazioni solo per progetti di recupero di patrimonio abitativo già esistente e non per nuove costruzioni . In merito al primo progetto ( Aniem /Società sviluppo Centro ) nell’aprile scorso numerose associazioni salernitane hanno chiesto al Sindaco ed all’amministrazione comunale di Salerno di aprire un pubblico confronto per esaminare e valutare la sostenibilità dell’iniziativa. Sempre questo cartello di associazioni , ampliato da altre adesioni, ha contribuito alla realizzazione lo scorso mese di Giugno di un convegno al museo diocesano di Salerno per discutere di un nuovo Puc per la città e del bisogno di fermare il consumo del suolo avanzando decine di proposte sia in materia di sviluppo urbanistico che di vivibilità e sostenibilità ambientale per la città di Salerno. L’indisponibilità che registriamo da parte del Comune di Salerno ad aprire un confronto su questi temi è fuori da ogni logica partecipativa. Si tratta di opere che trasformano il volto della città per le quali non possono non essere ricercate valutazioni ulteriori oltre a quelle espresse dagli amministratori, dai tecnici e dagli imprenditori interessati. Non comprendiamo come possono essere classificate opere di housing sociali tanto costruzioni in pieno centro, comprensive di albergo sul mare, quanto edifici nelle periferie cittadine, non comprendiamo perché non aderire all’appello al contenimento del consumo del suolo ricercando soluzioni di diversa natura per venire incontro al disagio abitativo . Non vorremmo che fosse solo un modo per aggirare l’ostacolo di un ‘opinione pubblica oramai stanca di una continua aggressione del territorio quella di proporre nuove opere edilizie sotto le spoglie dell’housing sociale . Se così non è non comprendiamo allora la difficoltà di aprire su tali progetti un reale ed effettivo confronto che possa essere garante anche della vera natura dell’iniziativa ed eventualmente sgrossarli da inutili orpelli speculativi e finanziari nonché valutare la possibilità di soddisfare i bisogni abitativi attraverso in questione attraverso il migliore utilizzo del patrimonio abitativo esistente, atteso anche il decremento demografico registrato a Salerno negli ultimi anni.