Tecnologia e trasporti: il futuro tra car sharing, app e niente auto private
Amedeo Ttesauro
Che il boom tecnologico degli ultimi anni abbia modificato profondamente le nostre vite è un’ovvietà. Che la tecnologia non sia neutra, indolore e superficiale, è ulteriore considerazione da tenere sempre a mente in un’epoca che annuncia, realizza e poi sostituisce novità senza che si abbia il tempo di metabolizzarle. La diatriba sulla tecnologia come fattore distruttore di lavoro è antica tanto quanto lo è il progresso umano, di fronte ad ogni innovazione vi è sempre stato chi ha storto il naso e chi ha applaudito alla nuova conquista. Difatti ogni rivoluzione ha comportato la distruzione di posti lavoro, surclassati dalle nuove scoperte, e la creazione di nuovi impieghi mai pensati prima, generando aspri dibattiti e energiche prese di posizioni, spesso dettate dal desiderio di proteggere la propria posizione. Le lobby operano in questa maniera, salendo in cattedra quando sopraggiunge la minaccia, tentando di rimanere ancorate ad una condizione che rischia di sfaldarsi. Negli ultimi tempi ha fatto molto rumore la protesta dei tassisti di tutto il mondo, allarmati dalle alternative che la Rete e le applicazioni via smartphone offrono ai potenziali clienti. Una preoccupazione lecita giacché con pochi semplici passi è possibile prenotare dal proprio telefono un auto privata, indicare luogo di avvio e destinazione e godersi il viaggio, godendo di tariffe concorrenziali più basse (così opera il tanto vituperato Uber che ha fatto infuriare i tassisti). Florido anche il settore del car sharing, che raggruppa tutti quei servizi che permettono il noleggio di un auto attraverso applicazioni su smartphone, l’uso e la riconsegna della stessa presso uno dei parcheggi a disposizione; alcuni servizi offrono perfino un utilizzo con carta prepagata e la possibilità di lasciare l’auto ovunque, tanto questa risulterà rintracciabile via smartphone e a disposizione per gli utenti vicini. Soluzioni nuove che si affiancano al “vecchio” metodo della spartizione spese, il car pooling: viaggio in compagnia ed ognuno paga la sua parte, ci si rintraccia via web. I trasporti evolvono, godendo dei benefici che la tecnologia mette a disposizione, con buona pace di chi opera nel settore in maniera tradizionale. Non è soltanto una questione economica, ma anche di sostenibilità: le auto condivise sono sempre in movimento, vengono migliorate e sostituite garantendo veicoli sempre più tecnologicamente avanzati e ad impatto ambientale ridotto; viaggiare assieme fa sì che vi siano meno veicoli su strada e quindi meno inquinamento; meno auto parcheggiate per strada; eccetera. Per le aree metropolitane certi servizi e certe valutazioni paiono ideali, questo devono aver pensato ad Helsinki. La capitale finlandese ha infatti annunciato che dal 2024 spariranno le auto private dalla città, sostituite da un servizio pubblico sempre più efficiente e da trasporti prenotabili via app. Una rivoluzione a tutti gli effetti, impensabile nel cuore del continente dove troppi interessi forzano la mano delle istituzioni. Eppure per quanto tempo si potrà ignorare del tutto, ovvero nemmeno ipotizzare, un rinnovamento simile?