Addio “Capitano, mio Capitano!”
di Rita Occidente Lupo
Robin Williams, 63 anni, suicida nella sua casa di Tiburon, in California. Premio Oscar e protagonista di film quali Good Morning Vietnam, L’ Attimo fuggente, famoso prof. Keating e Mrs Doubtfire, non ce l’ha fatta a vincere la depressione e l’ abuso di alcol. Morto per asfissia, capace di strappare il sorriso, anche interpretando ruoli delicati e vestendo panni femminili, il mondo del set sgomento. Ma anche quello della gente comune, degli amici, dei personaggi politici, che hanno guardato al divo del ciak, come ad un astro capace di rubare emozioni. Di lanciare messaggi di vita, di sorreggere la crescita generazionale, nel trasfondere dosi di coraggio ne “L’attimo fuggente”. I suoi affetti, fino all’ultimo tweet alla figlia Zelda, il polso di un uomo capace di saper coniugare lavoro e famiglia. Eclettico e versatile, capace di dosare la semplicità, conquistatore anche del presidente Obama, vicino al cordoglio familiare. Dotato di una scavata sensibilità, atta a miscelare nei panni di medico o di tata, attenzione all’emotività altrui, Williams lascia un profondo vuoto nella ribalta contemporanea. Mancheranno le sue interpretazioni, il suo melanconico sorriso, striato di una comicità non ordinaria: addio “capitano!” il saluto corale di colleghi del set e di fan del tubo catodico che, grazie a lui, hanno ingannato serate buie e giorni monotoni!