San Rossore: Route nazionale AGESCI, sfida vinta
Si è conclusa nei giorni scorsi la Route nazionale AGESCI, che dal 6 al 10 agosto ha visto la presenza nella Tenuta di San Rossore, all’interno Parco naturale Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, di 30.000 scout tra ragazzi e volontari dell’associazione. L’evento, che è stata un’esperienza straordinaria per i giovani partecipanti e che ha raccolto un loro rinnovato impegno responsabile di cittadinanza piena, si è svolta in un clima di grande entusiasmo sia da parte di AGESCI, sia da parte dell’Ente Parco. A suggellare l’importanza di questo appuntamento storico sono state la telefonata di Papa Francesco, la presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Cardinale Angelo Bagnasco, della Presidente della Camera Laura Boldrini, del Ministro Roberta Pinotti, del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e di tutte le più alte cariche istituzionali pisane e regionali, le testimonianze dirette nelle tavole rotonde – oltre che il supporto all’iniziativa – da parte di figure di rilievo come l’ex Presidente della Corte costituzionale Ugo De Siervo, il Sottosegretario all’ambiente Barbara Degani, il Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone, il Direttore generale del Ministero dell’ambiente Renato Grimaldi, don Maurizio Patriciello, dal cuore della terra dei fuochi. Annunciato a giugno del 2013, lo svolgimento della Route nazionale a San Rossore è stato una duplice occasione per l’Ente Parco, la cui struttura ha lavorato duramente in collaborazione con AGESCI per contribuire alla sua organizzazione e renderlo compatibile con le caratteristiche non solo ambientali, ma anche infrastrutturali, del luogo: da un lato, la Route ha dato la possibilità di riflettere sul ruolo dei parchi e delle aree protette in Italia, e dall’altro ha fatto salire all’onore delle cronache nazionali e internazionali la Tenuta di San Rossore, che da anni non ospitava un appuntamento di tale prestigio. Due delle massime cariche dello Stato, il Presidente del Consiglio dei ministri e la Presidente della Camera, hanno potuto conoscere la città delle tende ed apprezzare la messa a disposizione di questa piccola porzione del Parco naturale per i giovani che senza cemento l’hanno “costruita” e con grande attenzione l’hanno abitata. Si è trattato anche di un momento di riflessione per rilanciare il ruolo della tenuta di eccellenza del Parco: «Anche se difficilmente in futuro potremo ospitare appuntamenti come questo, San Rossore ha una vera e propria vocazione quale luogo di studio, formazione e ricerca e, in tal senso, quale sede di eventi di livello nazionale e internazionale – dichiara il Presidente dell’Ente Parco Fabrizio Manfredi – la visibilità avuta in questi giorni ci permetterà anche di rendere ancora più salde, nell’ambito della complessiva opera di razionalizzazione degli edifici della Tenuta, le strategie già intraprese di messa a regime del patrimonio immobiliare per avere introiti da poter reinvestire nella loro manutenzione, e allo stesso tempo per salvaguardare e garantire in modo ancor più efficace i loro utilizzi istituzionali». A San Rossore si sono dati appuntamento nei giorni scorsi anche Vittorio Alessandro, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, e Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi; quest’ultimo ha testimoniato la posizione attuale del Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, che nel corso di Festambiente ha affermato che è stato sbagliato contestare la Route nazionale, anche se un evento del genere non avrebbe potuto essere ospitato in tutti parchi: «Grazie alla sensibilità sul tema del movimento scout – ha dichiarato il Direttore del Parco Andrea Gennai – l’evento ha fatto riflettere molti sul ruolo di accoglienza che le aree protette hanno nei confronti dei giovani che si pongono interrogativi anche sul rapporto con la natura; chiunque sia stato a San Rossore nei giorni scorsi, può testimoniare il rispetto che i rover e le scolte AGESCI hanno avuto nei confronti del contesto ambientale e che è possibile in effetti, ovviamente in occasioni eccezionali, far svolgere un evento del genere in modo sostenibile.»
Aspetti ambientali- La Route ha interessato una piccola porzione della Tenuta di San Rossore costituita da prati aridi mediterranei presenti tra le località di Cascine Nuove e Cascine Vecchie, su una superficie che occupa circa 74 ettari a fronte di un’estensione totale della Tenuta di San Rossore di circa 5000 ettari. Denominata “Cotoni”, l’area dov’è sorto il campo è destinata alla fruizione turistica da decenni: in essa sono concentrate le attività tradizionali di picnic e svago nei fine settimana, soprattutto primaverili, di apertura al pubblico della Tenuta. La zona della Culatta, dove si trovava il grande palco e che ha accolto i ragazzi partecipanti al campo nella cerimonia di apertura, nella veglia e nella Messa che ha chiuso i momenti collettivi, è adibita a coltivazione di erba medica. Da un punto di vista naturalistico, nel Piano di gestione della Tenuta di San Rossore il luogo del campo scout è classificato come “a fruizione libera” ed è inoltre all’interno della zonazione a minor grado di tutela, ovvero la “transition area”, della Riserva MAB (Programma “Uomo e biosfera”) dell’UNESCO “Selva Pisana”. Nessuno degli allestimenti ha interessato habitat di interesse comunitario.
Interventi di AGESCI a beneficio della Tenuta di San Rossore e dell’Ente Parco
Nel rispetto dell’obiettivo degli scout AGESCI di “lasciare il mondo migliore di come l’hanno trovato”, le giornate che hanno preceduto la Route sono state dedicate alla pulizia dell’area che avrebbe ospitato il campo. Analogo intervento è stato effettuato al termine della Route, dopo aver smontato a tempo di record le strutture e aver smaltito, in collaborazione con Geofor, i sacchi della raccolta differenziata: tutta la Route nazionale è infatti stata assai sensibile ai temi dell’ambiente, un pilastro della proposta educativa scout, a partire dalla massima attenzione nella differenziazione dei rifiuti nel corso di tutto l’evento, con la messa a disposizione di appositi contenitori pressoché ovunque, al funzionamento del centro nevralgico del campo con energia rinnovabile: il tendone nella piazza del coraggio è stato infatti alimentato da uno speciale e particolare impianto fotovoltaico. Nel corso dei prossimi mesi, inoltre, AGESCI si farà carico, tramite una ditta specializzata, di effettuare un importante lavoro di ripristino ambientale nella zona delle “Lame di Fuori”, cuore naturalistico e uno dei siti di maggior pregio del Parco naturale e dell’intera Toscana, riportando circa 60 ettari ad acque libere e praterie umide mediterranee, sfavorendo così la perdita in atto di tali habitat. L’obiettivo è quello di promuovere l’espansione di numerose specie animali e vegetali presenti nelle liste rosse regionali, nazionali ed internazionali migliorando lo status di conservazione di tali habitat. In previsione dello svolgimento della Route Nazionale, AGESCI ha inoltre curato, attraverso professionisti qualificati, le attività di monitoraggio effettuate prima, durante e dopo l’evento, così da monitorare le eventuali criticità e se possibile prevenirle o mitigarle, sia in fase di cantiere che in fase di gestione dell’evento. Le modalità dei monitoraggi sono state dettagliatamente descritte dal Parco. Particolare attenzione è stata data alle azioni di comunicazione rivolte ai partecipanti all’evento, che avevano l’obiettivo di far conoscere le emergenze naturali meritevoli di protezione e le modalità di prevenzione o mitigazione degli impatti stessi; tra essi, la realizzazione di un “decalogo” che è stato incluso nel libretto della Route nazionale. Tra gli altri interventi che rimarranno sul territorio, vale anche la pena di menzionare la messa in sicurezza degli alberi lungo il viale tra Cascine Vecchie e Cascine Nuove, i lavori che, sfruttando le infrastrutture già esistenti, hanno permesso di portare nella Tenuta di San Rossore la fibra ottica, la donazione all’Ente Parco di tre esemplari di dromedari, per l’avvio in chiave turistica delle attività di visite guidate nelle zone destinate all’allevamento agrozootecnico, e molte infrastrutture in legno utilizzate all’interno del campo e dei sottocampi.
La presenza della vigilanza del Parco e della Forestale-Il Servizio Vigilanza dell’Ente Parco ed il Servizio Tutela e Gestione Ambientale della Tenuta di San Rossore hanno garantito la vigilanza ambientale per tutta la durata dell’evento, addirittura con la collaborazione di alcuni agenti ora pensionati che hanno collaborato volontariamente quali speciali “riservisti”. Massiccia anche la presenza delle forze del Corpo forestale dello Stato, partner storico dell’Agesci, che su disposizione del Comitato di sicurezza ed ordine pubblico della Prefettura di Pisa, non solo ha vigilato come unica forza di Polizia all’interno del Parco, ma ha assicurato un servizio di sorveglianza volto a garantire il regolare svolgimento della manifestazione. Come i tecnici e gli ospiti dell’Ente Parco, anche la Forestale è stata impegnata in numerose attività didattiche e non solo.
La testimonianza di chi ha vissuto la Route nazionale- 30.000 ragazzi dai 16 ai 21 anni hanno conosciuto e vissuto la zona del Parco di San Rossore compresa tra Cascine vecchie e Cascine nuove. L’hanno percorsa, l’hanno rispettata. Quasi 900 adulti, capi scout volontari, sono stati presenti a San Rossore dal 1 al 13 agosto per permettere che la Route fosse possibile, per dare il contributo personale affinché tutto funzionasse; dalla sicurezza alla pulizia del campo, dalla ristorazione alla comunicazione ognuno si è speso perché tutti i 30 mila partecipanti al campo potessero godere appieno dell’evento. Il loro entusiasmo, come quello dei rover e delle scolte, non è mai venuto meno: non li hanno fermati i turni da almeno 8 ore, col sorriso han messo da parte la stanchezza, rispondendo “eccomi” alle richieste più varie. Federico, preso al volo mentre sposta un sacco della spazzatura, dice «è lunedì mattina, la Ruote è finita, la stanchezza è tanta, ma nessuno si riposa: c’è una città nuova da costruire anche per noi». E Anna: «è una grande soddisfazione aver speso energie per far sì che questo posto restasse in mano alla natura, senza mai dimenticare che la nostra presenza qui era solo quella di ospiti».