Regione Campania: Asso A.P.I.,in arrivo albo imprese ultracentenarie e botteghe storiche
Imprese ultracentenarie, botteghe d’arte e di antichi mestieri a rilevanza storica: la Regione Campania (art. 2 comma 4 L.R. n. 11 del 10/03/2014) invita i Comuni a creare un albo ah hoc per la loro valorizzazione. Inoltre individua nelle associazioni datoriali quegli interlocutori di cui i Comuni, per la esecuzione delle attività di censimento e di predisposizione delle guide previste, possono avvalersi. Per questo, Fed.A.P.I., la Federazione Artigiani e Piccoli Imprenditori, avvia una campagna di sensibilizzazione perché questa occasione non venga sprecata. «Negli ultimi mesi non si fa altro che parlare di innovazione quale componente fondamentale per il rilancio della nostra economia, tuttavia l’innovazione non ha senso se non in relazione tra cultura e storia dei territori – spiega Pietro Vivone, presiedete di Fed.A.P.I. nazionale – per questo motivo, Fed.A.P.I. fa suo questo compito e avvia una campagna di comunicazione di questa opportunità. Ma soprattutto offre assistenza gratuita per la redazione e la compilazione delle richieste con un affiancamento per tutto l’iter richiesto. Inoltre ove possibile FedAPI stipulerà delle convenzioni quei Comuni virtuosi che vorranno dare concretamente alle loro imprese la possibilità di vedersi iscritte negli appositi albi». La regione Campania, più precisamente, ha previsto che i Comuni provvedano all’individuazione dei locali, dei negozi, delle botteghe d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica presenti nel proprio territorio e li iscrivano in un apposito elenco comunale, avviando così un percorso che potrà ricostruire l’identità del territorio, punto di partenza per uno sviluppo sostenibile su basi solide. Le categorie previste sono:
– impresa storica ultracentenaria: per le quali è previsto che l’età anagrafica e la durata dell’attività calcolata a partire dall’anno di fondazione oppure dalla prima testimonianza documentabile dell’avvio della medesima attività è superiore ai 100 anni; la tradizione familiare e il mantenimento della titolarità dell’impresa da parte di uno o più discendenti del fondatore della medesima attività; la continuità della sede ed il suo mantenimento nella sede storica oppure nell’ambito territoriale di riferimento; l’interesse storico-culturale dell’attività esercitata e la rilevanza dal punto di vista storico, artistico, culturale e tradizionale dell’attività svolta.
– bottega d’arte e degli antichi mestieri a rilevanza storica: trattandosi di attività artigianali dedite da almeno cinquant’anni.
– negozio a rilevanza storica: attività commerciale che si svolge da almeno cinquant’anni nella medesima struttura e dello stesso genere merceologico.
– locale a rilevanza storica: l’attività ha sede in un locale a rilevanza storica, trattandosi di un immobile di particolare pregio architettonico ubicato in un edificio di almeno cinquant’anni di età, tutelato da vincolo apposto dalla Sovrintendenza ai beni culturali.«Le imprese che riceveranno il riconoscimento – conclude Vivone – rientreranno a far parte di un elenco speciale riconosciuto a livello comunale, regionale e nazionale e potranno avere numerosi vantaggi, come ad esempio accedere a finanziamenti e contributi a tasso agevolato ed entrare a far parte di un circuito promozionale esclusivo in grado di valorizzare il territorio e le aziende. Circuito che potrebbe diventare solo il primo passo all’avvio di una vetrina che porti ad incrementi di fatturato dovuti all’Italianità».