L’Assunta, i fiori e le piante
don Marcello Stanzione
Nel giorno della solennità di Maria Assunta in cielo, in molti paesi d’Italia si tiene una caratteristica manifestazione floreale in onore della Madonna che è L’infiorata dell’Assunta. Fin dall’antichità, gli artisti si sono ispirati al mondo della natura perché tramite essa, gli esseri umani percepivano la presenza del divino. Gli elementi naturali come le piante ed i fiori, non potevano quindi rimanere esclusi da quelle che sono considerate le espressioni più elevate di cui è capace il genio umano, cioè la creazione dell’arte ed il sentimento della religione. In particolare per i cattolici i fiori e le piante a causa della loro bellezza visiva e del loro gradevole profumo sono diventati simboli sia per rappresentare la Madonna sia per raffigurare gli angeli. Infatti moltissimi riferimenti desunti dalla flora e dal mondo della natura ricorrono nelle raffigurazioni artistiche che in ogni tempo hanno veicolato il culto alla Vergine e agli spiriti celesti. La verginità e la purezza della Madonna sono simboleggiate in genere dal giglio o dal mughetto e talvolta anche dall’iris. La macchia rossa al centro del ciclamino richiama invece l’affetto che si irradia dal sacratissimo cuore dell’Immacolata verso l’umanità. L’albero del limone invece allude alla fedeltà nell’amore di Maria verso Dio. L’umiltà della Beata vergine Maria viene indicata dalla violetta. L’albero del melo con i suoi pomi, tradizionali simboli del peccato originale di Adamo e Eva e della condanna divina per i peccati, quando invece sono riferiti alla Vergine, Mediatrice di salvezza dell’umanità, acquistano una valenza che richiama la salvezza grazie all’opera della nuova Eva. Per quanto poi riguarda gli alberi, spesso la Celeste Signora è apparsa in cima agli alberi, sfolgorante di luce soprannaturale, per consegnare ai veggenti i suoi messaggi per il popolo. Altre volte, invece, presso gli alberi, tra i suoi rami oppure sotterrata in prossimità delle sue radici è rinvenuta qualche icona sacra che raffigura la Vergine. Comunque il fiore per eccellenza che simboleggia la madonna è la roisa che è considerata la regina dei fiori. Nelle litanie Lauretane che recitiamo alla fine della corona mariana, alla Madonna è rivolto l’appellativo “Rosa mystica”. Il grande mistico san Bernardo di Chiaravalle paragonò Maria a una rosa bianca per la sua verginità ed a una rosa rossa per l’amore. Spesso l’iconografia mariana le raffigura accanto tre corone di rose intrecciate, una di rose bianche per indicare le sue gioie, una di rose rosse per mostrare i suoi dolori ed infine una di colore giallo-oro per richiamare le sue glorie e la sua regalità universale. Secondo il grande vescovo di Milano Ambrogio, il fiore della rosa sarebbe stato all’origine creato da Dio senza spine che solo in seguito spuntarono sui gambi a causa del peccato originale per ricordare all’umanità il paradiso perduto. E’ questo il motivo per cui nei dipinti e nelle statue dell’Immacolata Concezione, cioè di Maria preservata da Dio dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, le rose sono raffigurate rigorosamente senza spine. Invece le spine delle rose che sono simbolo dei peccati del genere umano ricorrono nell’iconografia di Maria “Addolorata”.
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