Agosto, moglie mia…non ti conosco!
di Rita Occidente Lupo
Un tempo la scappatella, il tradimento, relegato al vacanziero relax ferragostano. Aforismi, metafore, slogan, giustificanti l’anelito d’evasione intellettiva e morale, che nel mese più afoso dell’anno, licenzia certe libertà. Code kilometriche. Un forno, le lamiere anche delle condizionate auto, stipate di bagagli. O pronte a salpare i mari. Anche tra il rischio di restare a terra, per troppa folla! Con o senza valigia, trolley o sacche milleusi, la vacanza ormai un rito. Guai a non concedersela! Anche se agli aeroporti, le valigie vanno su e giù. Perdendo identità e proprietario. Grotteschi episodi, a colorare l’estate, non mancano mai all’appello: turisti che, all’andata ed al ritorno, smarriscono il proprio bagaglio, scampato al controllo super vigilato. Vacanze per tutti e per ogni tasca. Imperativo, accontentarsi di poco. Importante, staccare la spina. Andare in posti nuovi e, soprattutto, riferire d’esser stati in luoghi alternativi. Puntare sulle vacanze intelligenti, meta di cultura e d’interesse o omettere tale particolare. Optando per divertimento e gastronomia. Con tanto di vista panoramica, comfort e, possibilmente, l’avventura, da afferrare al volo. La vacanza ancora gasa, gli sfrattati in famiglia nel resto dell’anno. Che non sempre ritrovano i piaceri del menage tra le quattro mura, ordinariamente. Tirati dall’abitudinarietà, per comode ragioni di convenienza sociale o d’immagine. In ferie, l’opportunità, se capita, di prendersi una rivincita. Con le emozioni, che sonnecchiano da tempo, dietro utenze ed oneri familiari. Ruoli lavorativi e competenze professionali. In vacanza out anche la statica immagine. Ringiovanire dentro, rinnovando le energie, con quelle occasioni che, sotto il solleone, spesso diventano appetibili ed a buon mercato! Lasciando al rientro, il sapore della vacanza!