Guerra al bikini… straniero!
di Rita Occidente Lupo
Nello Stato meridionale indiano di Goa, meta ogni anno di almeno tre milioni di turisti, guerra al bikini…straniero! Nonostante il costume da bagno, superbamente sfoggiato, l’intento di proibire alle turiste straniere tale abbigliamento “contrario alla cultura indiana”. Come minigonne ed abiti succinti ai pub. Il governo altrimenti dovrebbe approntare spiagge private, nonostante in molte zone del litorale il naturismo non sia più mistero ed il topless, in uso. La maggior parte delle donne indiane, che si spinge sulle spiagge, fa ancora oggi il bagno con il sari o la salwar kamiz, rischiando spesso la vita a causa delle pericolose onde dell’oceano. Proposto il “bikini beaches” , che consentirebbe di restare più libere alle donne, ma di non denudarsi eccessivamente. La questione pare comunque infarcita di business, per la privatizzazione dei lidi. Al momento ancora accesa la querelle, che registra come la donna sia oggetto di diatriba politica, più che di discussione per il riconoscimento della sua identità sociale.
Non capisco come mai una parte del mondo si voglia ancora nascondere dietro i meandri dei secoli passati. Oggi vi sono tutti i mezzi mediatici per far capire come si svolge la vita nel resto del mondo, allora, come mai certi Paesi rifiutano di prenderne atto? Cordialità. Alfredo.-