Palau: don Matta "Don Stanzione, sacerdote encomiabile, caro alla gente!"

Rita Occidente Lupo
“Da circa 14 anni viene a sollevare le sorti della Parrocchia Nostra Signora delle Grazie, nel periodo estivo, che registra il pienone: siamo a circa il 50% del turismo sardo nella bella stagione.” Inizia così don Salvatore Matta, parroco a Palau, nel nord della Sardegna, dove il curato di Santa Maria la Nova, Campagna, don Marcello Stanzione, si reca da oltre un decennio nel mese d’agosto, aiutando il presbitero, ormai ottantenne, nell’amministrazione dei sacramenti e della cura delle anime. Don Matta nutre profonda stima per don Marcello, al quale riconosce qualche pecca d’ingenuità, nei suoi 51 anni, commista ad un’encomiabile disponibilità verso tutti. “Affabile, dal tratto amicale- dichiara- riesce a dialogare con le persone più disparate. Parliamo di un territorio che, comprensivo di villaggi turistici e frazioni, sfiora le 50.000 unità estive. Tanti, che hanno abitazioni in loco, stagionalmente ritornano nel Comune e chiedono di don Stanzione, sia per consigli spirituali, che per la Confessione. Giammai qualcuno deluso nelle sue aspettative! Incoraggiamento, fede in Dio, devozione angelica,  capisaldi del suo parlare ai fedeli, anche nel corso delle numerose serate, che lo registrano in incontri pastorali. Nella dependance della canonica, riconosco che nell’agosto afoso, si soffre un po’ il caldo, ma ci stiamo attrezzando per rendere maggiormente fruibili con la climatizzazione, tali locali, don Marcello alloggia in due camere. E 24 ore al giorno, il suo apostolato non demorde. Uno di quei sacerdoti convinto del suo ministero in ogni tempo, anche nella burrasca che dai giorni scorsi, mediaticamente lo sta investendo. L’ho riscontrato lievemente preoccupato, ma più che mai fiducioso nella misericordia divina, affinchè la verità possa emergere preponderante, sulla sua assoluta estraneità a fatti incresciosi che gli additano. In questi giorni, la festa patronale della Vergine del Mare, richiede ulteriormente la presenza sacerdotale. Per cui credo che la sua decisione di continuare a darmi una mano,non rientrando a Campagna,  proprio in tale periodo caldo, ulteriormente la dica lunga sulla innocenza. Un temporale estivo, quello che sta investendo la sua persona e che al più presto finirà in una grossa bolla di sapone. Le sue presentazioni di libri sugli angeli, consequenziali agli scritti, su fondamenti teologici e sui Novissimi. Le sue omelie, che vedono un’attenta e stipatissima assemblea domenicale, sempre inerenti ai contenuti evangelici: la sua voglia di propagare la fede, fino ai confini della Terra, in ogni modo. E con ogni mezzo! Una colpa aver voglia di approfondire il proprio credo religioso e di essere coerentemente servo di tutti, nella cura pastorale? Il fango che vien gettato sulla Chiesa, da sempre il tentativo di scalfirne le fondamenta. I ministri di culto sanno che quanto più si vive esposti, maggiormente suscettibili di maldicenze e calunnie. Don Marcello è sereno in coscienza, come mi dice frequentemente, per cui attende pazientemente che possano stemperarsi accenti calunniosi: i seguaci di Cristo non possono subire sorte diversa dal Maestro, tradito per 30 denari!”