Regione: riduzione cofinanziamento Fondi Ue Pica “Caldoro riferisca subito in Consiglio Regionale”
lettera inviata dal Consigliere regionale del Pd Donato Pica al Presidente Caldoro in merito alla decisione del Governo – che avrebbe già ricevuto l’assenso della Regione Campania – di ridurre dal 50 al 26% il cofinanziamento nazionale ai fondi Ue 2014-2020 per le tre regioni del Sud con minore capacità di spesa: Campania, Calabria e Sicilia. Sebbene l’operazione sia consentita dai regolamenti Ue – che per le aree “Obiettivo 1 Convergenza” prevedono un cofinanziamento nazionale minimo del 26% – è del tutto evidente che il Consiglio Regionale deve essere portato a conoscenza nel più breve tempo possibile di tali rilevanti novità sul piano della potenziale dotazione finanziaria. L’On. Pica ha richiesto, altresì, l’audizione in Commissione Trasparenza del Dirigente dell’Autorità di Gestione del POR Campania Fondi FSR al fine di conoscere la reale destinazione delle risorse del ciclo di programmazione dei fondi Ue 2014-2020 non solo rispetto agli assi strategici individuati nel documento diffuso lo scorso 11 luglio – “Regione Campania – POR FSE 2014/2020 – Obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione” – ma soprattutto sotto il profilo della strategia complessiva che la Giunta guidata dal Presidente Caldoro intende attuare nel rispetto del principio della parità delle opportunità di crescita dei diversi territori che ricadono nel perimetro regionale.
Al Signor Presidente
Regione Campania
On. Stefano Caldoro
Si ritiene opportuno richiedere chiarimenti sulle recenti notizie di stampa in merito alla decisione del Governo – che avrebbe già ricevuto l’assenso della Regione Campania – di ridurre dal 50 al 26% il cofinanziamento nazionale ai fondi Ue 2014-2020 per le tre regioni del Sud con minore capacità di spesa: Campania, Calabria e Sicilia. Sebbene l’operazione sia consentita dai regolamenti Ue – che per le aree “Obiettivo 1 Convergenza” prevedono un cofinanziamento nazionale minimo del 26% – è del tutto evidente che il Consiglio Regionale deve essere portato a conoscenza nel più breve tempo possibile di tali rilevanti novità sul piano della potenziale dotazione finanziaria. Il taglio al cofinanziamento significa per il Governo un risparmio di 8 miliardi nell’arco di sette anni (oltre 10 miliardi considerando i fondi agricoli): un modo formalmente corretto per consentire anche per il biennio 2014-2015 una minore iscrizione nel bilancio statale di somme dell’ordine di almeno 1-1,5 miliardi. Il ridimensionamento della quota di cofinanziamento dei fondi Ue merita assolutamente un approfondimento in sede di Consiglio Regionale anche in considerazione della rilevanza della clausola di salvaguardia inerente la ridestinazione delle risorse “tagliate” nelle stesse aree che hanno subito la decurtazione del cofinanziamento statale. Si richiede, altresì, l’audizione in Commissione Trasparenza del Dirigente dell’Autorità di Gestione del POR Campania Fondi FSR al fine di conoscere la reale destinazione delle risorse del ciclo di programmazione dei fondi Ue 2014-2020 non solo rispetto agli assi strategici individuati nel documento diffuso lo scorso 11 luglio – “Regione Campania – POR FSE 2014/2020 – Obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione” – ma soprattutto sotto il profilo della strategia complessiva che la Giunta guidata dal Presidente Caldoro intende attuare nel rispetto del principio della parità delle opportunità di crescita dei diversi territori che ricadono nel perimetro regionale. In altri termini: si evidenzia l’urgenza di entrare nel merito e nel dettaglio delle progettualità che la Regione intende sostenere in base ad un’adeguata valutazione delle esigenze della cinque province della Campania. A tutt’oggi non è stato possibile approfondire nella sede competente – il Consiglio Regionale – il disegno complessivo che la Giunta ha elaborato e, soprattutto, non si è ancora potuto esprimere alcuna valutazione sulle scelte che di fatto la Giunta del Presidente Caldoro ha già deliberato. Un’ulteriore dimostrazione della scarsa considerazione che tale Giunta nutre per l’Assemblea degli eletti in Consiglio Regionale: la conferma di come si possa sottovalutare la dignità delle Istituzioni democratiche che dovrebbero, invece, essere chiamate alla piena partecipazione nel rispetto del principio fondamentale della trasparenza di tutti gli atti amministrativi.