Caggiano: acquedotto, Tar Napoli, salvi posto lavoro
Possono finalmente tirare un sospiro di sollievo i dieci operai impiegati dalla GAR presso l’acquedotto Caggiano, impianto che serve sei Comuni del Vallo di Diano (Caggiano, Polla, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, Pertosa e Salvitelle). Infatti, il loro posto di lavoro è salvo, dopo che ieri i giudici del Tribunale amministrativo partenopeo hanno bacchettato l’operato della Regione e del soggetto gestore del servizio idrico integrato nell’area, l’ATO Sele. E’ stata accolta l’istanza cautelare annessa al ricorso dell’impresa, che ha attualmente in gestione la struttura – appunto, la GAR assistita dagli avvocati Barretta e Marrama. Nel processo si contestava la decisione dell’ente guidato da Stefano Caldoro di affidare l’impianto a CONSAC, società partecipata dai Comuni del Vallo di Diano, ma della quale alcune amministrazioni servite dall’acquedotto Caggiano non fanno parte. Il provvedimento non è stato ritenuto in linea con il diritto comunitario e ne è stata sospesa l’efficacia. Così GAR proseguirà la gestione. E’ una buona notizia, perché consente la tenuta dei livelli occupazionali nella zona, messi a rischio dalla scelta di Palazzo Santa Lucia. Il gong della prossima, definitiva ripresa del confronto tra l’azienda, la Regione e Ato Sele suonerà il 19 novembre prossimo, quando si celebrerà l’udienza pubblica di discussione nel merito della causa.