Campagna: progetto riperimetrazione Parco Regionale Picentini
Si è svolto ieri sera, nella sala convegni del comune di Campagna, il primo incontro fra amministrazione, associazioni venatorie e cittadini finalizzato ad illustrare la cartografia relativa alla riperimetrazione del Parco Regionale Monti Picentini. Alla manifestazione erano presenti il sindaco di Campagna Roberto Monaco, il presidente del Comitato Tecnico Faunistico Provinciale di Salerno nonché moderatore della serata dott. Gennaro Barra, il presidente dell’ATC Salerno dott. Guglielmo Storti, il coordinatore del CAV e presidente di Federcaccia Salerno Luigi Spera, il presidente di Arcicaccia Luigi Botta, il presidente dell’A.N.U.U. Domenico Cuomo, il presidente dell’Italcaccia Domenico Della Corte, il presidente E.P.S. Antonio D’Acunto, il presidente Libera Caccia Ferdinando Nocera, il delegato della Pro Segugio Gianfranco Ferrara con il vicepresidente Carlo Cascino e infine il presidente dell’associazione Amici dei Monti Lattari Gennaro Pagano. Dopo l’approvazione delle delibere consiliari e in alcuni casi anche di giunta sulla riperimetrazione del Parco Regionale Monti Picentini da parte dei comuni di Acerno, Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, Castiglione del Genovesi, San Cipriano Picentino, Olevano sul Tusciano e Fisciano, anche il comune di Campagna ha dato inizio all’iter procedurale per delineare attraverso una apposita cartografia le aree da inserire all’interno del Parco. E’ stato lo stesso primo cittadino Roberto Monaco a spiegare alla nutrita platea di cacciatori, capisquadra e semplici cittadini le motivazioni di tale scelta: “Questa sera stiamo presentando soltanto una bozza realizzata da Pro Segugio e inoltrata all’amministrazione di quella che dovrebbe essere poi la cartografia definitiva della riperimetrazione del Parco e quindi sarà soggetta nel tempo a possibili miglioramenti. Tale riperimetrazione prevede tre capisaldi fondamentali che sono l’inclusione del centro storico, delle cave di Puglietta e dell’oasi del Monte Polveracchio. Attraverso l’inclusione del centro storico nella riperimetrazione sarà possibile beneficiare di finanziamenti per il recupero e la valorizzazione dello stesso. Sono convinto del fatto che i cambiamenti climatici degli ultimi tempi stiano mettendo a dura prova i nostri territori e in tale contesto la figura del cacciatore rappresenta una sentinella importante per la tutela dell’ambiente. Infatti, nel nostro Comune sono 44 i chilometri quadrati che rientrano nel Parco e risulta molto difficile controllare e vigilare un territorio così vasto con le poche risorse di cui disponiamo. Mi auguro che al più presto venga presentata una stesura definitiva della bozza e che insieme agli altri comuni interessati riusciamo ad arrivare ad avere l’ok dalla Regione Campania”. Ad illustrare nei minimi dettagli la cartografia sono stati i tecnici della Pro Segugio Salerno nella persona del dott. Vito Naponiello affiancato da Antonino Abbate (vice presidente Pro Segugio), Giampietro Caponigro e Fortunato Iuorio. Poi hanno preso la parola tutti i presidenti delle varie associazioni venatorie che hanno parlato della spinosa questione del 30% delle aree protette in Campania e della necessità di riconquistare il territorio sottratto all’attività venatoria in barba alle normative vigenti in materia. Tutti gli interventi sono stati caratterizzati dall’appello all’unità fra le associazioni con lo scopo di difendere l’ars venatoria troppo spesso bistrattata dalle istituzioni. A questo proposito il dott. Barra ha spiegato che finora è stato seguito un doppio iter sulla questione riperimetrazione del Parco: quello politico-associativo con il coinvolgimento dei comuni interessati dal Parco e quello tecnico legale finalizzato proprio a recuperare quelle aree che sono state sottratte ai cacciatori dalla Regione Campania. Lo scorso marzo sono scaduti i termini entro i quali la Regione avrebbe dovuto approvare la riperimetrazione dei parchi ma nulla è stato fatto. Pertanto tenendo presente che la provincia di Salerno si estende su una superficie di 491 mila ettari di cui solo il 30% è destinato alla caccia per un totale di 11mila cacciatori, il mondo venatorio ha dato inizio ad una serie di ricorsi e diffide nei confronti della Regione Campania e tutto lascia presagire che questa battaglia continuerà anche nei prossimi mesi.