Scafati: Anpi, mostra “Sentieri di Storia e Resistenza”
Lunedì 22 Settembre alle 18:30 presso la biblioteca comunale di Scafati “F. Morlicchio” si inaugurerà la mostra dal titolo “Sentieri di Storia e Resistenza”. La mostra documentaria sulla Resistenza a Scafati e in Campania è organizzata dalla sezione ANPI di Scafati “Berardino Fienga” in collaborazione con la biblioteca stessa. La mostra resterà aperta dal 22 Settembre fino al 11 Novembre. All’inaugurazione ci saranno le testimonianze di Arcangelo Chirico (Reduce e Presidente ANCR di Scafati), Antonio Amoretti (Partigiano e Presidente ANPI Napoli), Gennaro Inserviente (Partigiano “Mario”). Parteciperanno ai lavori Luigi Marino (Presidente dell’ANPI Campania), il prof.Guido D’Agostino (Presidente dell’ Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi”), Luigi Giannattasio (Presidente del Comitato Provinciale di Salerno), Arturo Sessa (Segreteria CGIL Salerno). L’intera iniziativa prevede incontri di approfondimento sulla Resistenza a Scafati ed in Campania promossi in collaborzione all’ANPI Campania, al Comitato provinciale dell’ANPI di Salerno, all’Istituto Campano per la Storia della Resistenza “Vera Lombardi” le associazioni: “Associazione Salerno per la Storia Contemporanea”, all’Istituto Galante Oliva, al MOA di Eboli, alla CGIL Salerno, all’ANCR Scafati. L’Anpi, anche attraverso questa mostra, vuole che la Resistenza non sia un esperienza confinata al passato, la Resistenza dev’essere quello slancio di riscatto che va coniugato al presente per restare umani, per dare ai nostri figli la speranza di un mondo migliore. Sempre più frequentemente, si commette l’errore di affrontare le vicende della Resistenza, della Lotta Partigiana ed Antifascista come eventi “confinati” al passato e dallo sterile significato per il presente e per il futuro. In altre parole, c’è il pericolo che l’antifascismo venga percepito come un qualcosa di superato e che la resistenza diventi una mera celebrazione. L’ANPI e la sua rappresentanza scafatese si propongono quindi un preciso lavoro politico: ridare agibilità all’antifascismo inteso come “pratica” di coniugazione al presente del significato di quelle vicende. Quella dei partigiani, insomma, non è un’esperienza conclusa o sulla quale la Storia abbia messo una pietra. C’è bisogno di partigiani/e, di antifascisti/e, di uomini e donne che amino la libertà e la propria terra. Probabilmente, oggi come ieri, siamo di fronte ad uno scenario in cui è non solo possibile, bensì doveroso e necessario, riscoprire la nostra “umanità”: