Roma: Tofalo su trasparenza comunale
“Il responsabile della trasparenza??”Avete mai provato a domandare se esiste qualcuno incaricato alla trasparenza nel vostro comune? Queste sono solo alcune delle risposte di quando si chiamano le nostre amministrazioni comunali. Il decreto 33/2013, in materia di trasparenza e pubblicità amministrativa, approvato dal Consiglio dei Ministri della scorsa legislatura è interessante e perfezionabile. Le sue linee attuative propongono una battaglia contro la corruzione partendo da una trasparenza totale dell’amministrazione e dalla possibilità di controllo data ai cittadini con il libero accesso agli atti dell’ente. Come sempre, queste restano solo leggi scritte in attesa di attuazione. Ogni giorno cerchiamo di capire cosa nascondono le delibere di spesa e non tutti i dati sono totalmente trasparenti. Questo non può che favorire i giochini di potere che reggono tutto il sistema affaristico dei partiti. Un cambio di marcia è necessario per invertire la rotta disastrosa nel quale l’Italia è impantanata da troppo tempo. Naturalmente, ho già provveduto a protocollare l’interrogazione volta a sollecitare il Ministro all’attuazione della norma. Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione. —Per sapere – premesso che: il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante «Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione diinformazioni da parte delle pubbliche amministrazioni» in diverse amministrazioni regionali, provinciali e comunali non è stato completamente attuato; il dipartimento della funzione pubblica, a causa del sorgere di dubbi interpretativi circa il preciso ambito oggettivo e soggettivo di applicazione delle nuove norme, ha formulato, previa Conferenza Stato-regioni-enti locali, la circolare n. 1 del 14 febbraio 2014 nella quale si conferma, in particolare, che «… grazie ad una lettura coordinata e sistematica delle disposizioni normative […] è da ritenere che tra gli enti privati in controllo pubblico rientrino le “società controllate ai sensi dell’articolo 2359 c.c.”, che devono essere sottoposte all’integrale applicazione delle regole di trasparenza, mentre alle società partecipate (con partecipazione minoritaria o comunque diversa da quella descritta dall’articolo 2359 c.c.) le regole di trasparenza si dovranno applicare “limitatamente”, e con le conseguenze che ne derivano, alla “loro attività di pubblico interesse”»; la partecipazione e la trasparenza amministrativa sono il fulcro della democrazia; diverse esperienze, non solo nel mondo della politica, hanno dimostrato che dove esiste reale partecipazione popolare e trasparenza, c’è un miglioramento generale della qualità di vita –: Quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere per accelerare o aiutare l’adeguamento degli gli enti ancora non in regola con il decreto-legge n. 33 del 2013. (4-05792)
Deputato Angelo Tofalo