Cava de’ Tirreni: lo stupore dei “beoti”

E’, ormai, da tempo che Cava5Stelle porta avanti un progetto per l’Ospedale di Cava dè Tirreni e lo fa come unica voce fuori dal coro. Il gregge dei politicanti, invece, ha mantenuto una compattezza unica nel richiedere l’impossibile, un ospedale bello e nuovo, supportando la demenzialità amministrativa degli attuali governanti la città (da tempo dimostrata con l’affare COFIMA). Bene, bravi…sette più, avrebbe detto un comico di qualche anno fa. A marzo si è tenuto un incontro, a Palazzo di Città, con il prescelto dall’alto: il Direttore Generale della nostra A.S. , la Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, il dott. Viggiani. Anche allora, Cava5Stelle è stata la sola a far notare l’assenza dell’unico interlocutore necessario, la Regione Campania, e a proporre, comunque, un progetto (una “Piattaforma di Emergenza e Stabilizzazione Medica e Chirurgica” e di una “Casa della Maternità”) che si ponesse come soluzione definitiva alla precarietà del momento. Nulla da fare. Il gregge di politicoidi locali si è presentato, ancora una volta, compatto nel suo belante rituale di becera demagogia. Poi, con la pubblicazione, a luglio, del piano operativo per il funzionamento aziendale (P.O.F.A.) dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, la situzione dell’Ospedale di Cava de’ Tirreni si è definita nell’amarissima realtà che vede questo antico nosocomio (nato nel 1500) scomparire definitivamente per diventare succursale dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Un dato per tutti: il reparto di Chirurgia Generale passa da 23 letti a 6 posti degenza, la guardia chirurgica viene ridotta da 24 a 12 ore mentre nasce la dermatologia. Come dire che, se hai bisogno di un chirurgo, devi star male dalle 08,00 alle 20,00 ma se ti prude l’alluce nessuna paura. Nonostante tutto questo fosse scritto a chiare lettere nel P.O.F.A., i beoti sono partiti con i peana di giubilo per il successo ottenuto, deridendo, quasi, quei “gufi” che volevano l’ospedale già chiuso. Poi, finalmente, qualcuno di loro ha cominciato a capire, ma neanche tanto, quanto fosse avvenuto e a chiedere un incontro con il D. G. dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, dott. Viggiani, il quale ha, semplicemente, ribadito: “Il P.O.F.A. è stato presentato in regione ed eventuali modifiche potranno avvenire solo dopo la sua approvazione” in regione e, queste dovranno, comunque, soddisfare le esigenze degli “universitari” dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. In ultima analisi, cioè, l’Ospedale di Cava de’ Tirreni non esiste più come entità autonoma ma è, come diciamo da sempre, una emanazione dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Per quanto descritto, Cava5Stelle ribadisce la necessità di un incontro con i responsabili locali e regionali per riportare la realtà ospedaliera di Cava de’ Tirreni nell’alveo naturale dell’A.S.L. SA con la creazione di una “Piattaforma di Emergenza e Stabilizzazione Medica e Chirurgica” e di una “Casa della Maternità”, come da noi proposto. Il tutto tra …lo stupore dei “beoti”.