Salerno: Enpa, da Nord a Sud è tutto un “bracconare”
Da un mese ormai si davano il cambio le guardie dell’ENPA di Salerno per cogliere in flagrante un soggetto di Mercato San Severino che nel proprio terreno aveva preparato una postazione per la cattura dei fringillidi. Lunedì mattina finalmente il lieto fine, la Protezione Animali, notate le gabbiette sistemate intorno all’impianto di cattura si sono divise e silenziosamente si sono avvicinate al nascondiglio. Il soggetto ha inizialmente dichiarato di osservare gli uccelli che sostavano nel suo orto ma a poco è servita la giustifica. Come se non bastasse, sul sito erano presenti alcune gabbie-trappola nascoste tra la vegetazione, riccamente fornite di semi e acqua. Vi erano inoltre due zimbelli, finemente imbracati e sistemati nei pressi della rete. Si trattava di giovani Cardellini. Gli esemplari sono stati liberati in luogo idoneo in quanto di recente cattura. Un esemplare di Cardellino è stato trasportato al CRAS di Napoli in quanto presentava zone alopeciche dovute molto probabilmente a parassiti. Le condizioni in cui era detenuto erano di fatto pessime. il soggetto è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.
Nella notte tra sabato e domenica a Contursi, dopo un appostamento su un richiamo riproducente il verso della Quaglia, le guardie hanno sorpreso un cacciatore. L’operazione, cominciata poco prima della mezza notte di sabato, era diretta all’individuazione e rimozione di richiami acustici vietati dalla legge. Dopo vari “ascolti” effettuati sulle tratte migratorie, la situazione sembrava tranquilla e il silenzio della notte era interrotto solo dal canto dei grilli. Verso l’una però le guardie venivano attratte dal suono del primo richiamo, le squadre si dividevano in cerca dell’apparecchiatura che veniva individuata in un terreno incolto. Si proseguiva alla ricerca di altri richiami con esito fortunatamente negativo e si decideva di tornare su quello individuato e attendere il cacciatore. Alle ore sei il richiamo si spegneva a causa del timer e dopo pochi minuti compariva un soggetto armato di fucile che cominciava ad aggirarsi nel campo. Gli agenti uscivano allo scoperto e, dopo aver controllato i documenti inerenti l’attività venatoria, generalizzavano il soggetto che veniva in seguito deferito all’Autorità Giudiziaria. Visti i fatti, e la sola presenza del soggetto nella vasta zona, non sarà difficile convalidare le ipotesi di reato a suo carico. In questo periodo – commenta Alfonso Albero, vice capo nucleo delle guardie Enpa di Salerno – le quaglie attraversano le nostre zone per svernare in posti più caldi e questi richiami sono un facile mezzo per attirarle per poi abbatterle. Passiamo intere nottate in attesa dei bracconieri, ma ci ripaga l’idea di saperle vive e in volo verso altri posti del mondo. Un mondo che appartiene anche a loro.