Genova: DC e Forza di Centro “Dimissioni sindaco Doria”
Genova è sommersa dall’acqua dopo l’alluvione che si è abbattuta sulla città in queste ore. Un fortissimo temporale, tre torrenti esondati (Bisagno, Rio Feregiano e Sturla) auto trascinate via dall’acqua, mezza città al buio e un morto, un 57enne che abitava nei pressi di Brignole, il cui cadavere è stato rinvenuto poco prima dell’una di notte di giovedì in via Canevari, all’imbocco del tunnel che collega la zona di Genova Marassi con quella della fiera, proprio dove il Bisagno ha rotto gli argini. A esondare tre anni fa furono gli stessi torrenti che hanno provocato la piena di queste ore. All’epoca il sindaco di allora Marta Vincenzi e altre cinque persone tra assessori e funzionari sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo plurimo, disastro, falso e calunnia. I lavori e gli interventi di contenimento e di sicurezza dei torrenti che ancora una volta, “quasi naturalmente sono esondati”, sono fermi da allora. Poche opere di fortuna realizzate in economia sull’argine del Fereggiano. L’assessore ai lavori pubblici Gianni Crivello, aveva già dichiarato che gli interventi non sarebbero iniziati prima di aprile-maggio del 2015 e che sarebbero occorsi 4-5 anni per portarli a termine. Il canale scolmatore del rio Fereggiano, che convoglierà le acque direttamente in mare, è già progettato e finanziato con 25 milioni di euro. Ma nessuno sa dire se e quando inizieranno i lavori, che dureranno anni. Nel frattempo sono fermi da anni a causa di un contenzioso infinito fra ditte concorrenti, di fronte al Tar, i lavori di rifacimento della copertura del Bisagno, da Brignole alla Foce. Un’altra bomba innescata per la quale al momento, non si troverebbero esiti e progetti sicuri da percorrere. Il sindaco Doria si tira sorprendentemente subito fuori dalle responsabilità e dalle polemiche con una singolare dichiarazione che, se la situazione non fosse tragica, sarebbe da commedia comica. Il Comune non ha colpe.”L’allerta? Non era compito del Comune. Se l’allerta fosse stata data, avremmo adottato le misure adeguate. In assenza di un’allerta avevamo pattuglie che stavano monitorando la situazione”. Come il Comune anche la Regione nega subito le sue responsabilità L’assessore regionale Raffaella Paita ha dichiarato che le previsioni diramate da Arpal non contenevano indicazioni tali perché la Protezione Civile dichiarasse lo stato d’allerta. L’allerta non è stata data perché le valutazioni dell’Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l’allarme”. Questi i “provvedimenti” delle Autorità competenti, a livello locale e regionale!E’ ora che la Politica, la nuova Politica, quella dalla parte dei cittadini, delle persone non copra più le insufficienze e le malefatte di questa classe politica al potere. Democrazia Cristiana e Forza di Centro, esprimono la Loro vicinanza e il Loro cordoglio per il lutto e il disastro che ha sconvolto la nobile città di Genova e i Suoi sfortunati abitanti, è chiedono, mentre si attivano per partecipare attivamente per gli aiuti da portare non solo in termini di solidarietà umana, ai Genovesi, le immediate dimissioni del Sindaco Doria della Sua Giunta, e quelle del Presidente e del Governo regionale. Con l’invio di commissari governativi per la straordinaria amministrazione in città e Regione e, se necessario, l’invio dell’Esercito a supporto della locale Protezione Civile. Genova non può e non deve essere lasciata sola. Ma i colpevoli di questa sciagura, a livello politico ed amministrativo, non possono restare un momento di più al loro posto. La tracotanza di questa politica, deve lasciare il passo al dolore e alla solidarietà nazionale. E il Governo si impegni affinchè questo non debba più succedere in Liguria ma nelle altri parti dissestate e a rischio del nostro Paese. Renzi provveda a concretizzare il Suo dichiarato impegno a cambiare. L’Italia con questa classe politica, non c’è la può fare!