Arte approccio alla vita…emozioni e pensieri I Biennale Arte Contemporanea

E’ un autentico fiume di gente quello che nel tardo pomeriggio di ieri ha invaso i vicoli del cuore antico di Salerno per dirigersi verso Palazzo Fruscione dove il sindaco Vincenzo De Luca ha inaugurato la I Biennale di Arte Contemporanea esprimendo l’interesse della città e la volontà di trasformarla in una Manifestazione permanente che possa traghettare Salerno verso una piena riqualificazione non soltanto urbanistica ma artistico-culturale. Ed è quanto il sindaco ha poi ribadito, con ancora maggiore entusiasmo, dopo aver visitato la Mostra e aver ammirato  le opere degli oltre 360 artisti che hanno prospettato una visione dell’arte intesa come approccio alla vita, come messaggio di  speranza ai giovani ed ai meno giovani, come invito a vivere un futuro capace di istaurare un autentico dialogo interculturale. Così, grazie ad un Evento nato dall’intuizione di Olga Marciano e Giuseppe Gorga, dall’11 al 25 ottobre la città, riappropriandosi del ruolo di ponte tra culture diverse che ha caratterizzato la sua storia fino alle soglie dell’età moderna, si propone come autentica fucina d’arte.  I due artisti salernitani, con l’aiuto di un nutrito e qualificato team, hanno dato vita a un Avvenimento che ha favorito gli scambi tra le diverse anime che vivificano il dibattito culturale non soltanto in Italia ed in Europa ma nel Medio Oriente come nei paesi dell’Africa, nell’America latina ed in quella del nord, nei paesi dell’Est come nel sud del mondo.  Quello che si potrà ammirare in queste due settimane è, dunque, un universo artistico estremamente variegato che passa attraverso le avanguardie senza subirne passivamente la lezione e anzi riafferma una cosciente scelta stilistico-espressiva  tra sperimentazione e ri-visitazione dei grandi maestri a  testimonianza di  una libero percorso di continuità/discontinuità con un passato visto come necessaria premessa per il futuro. E il risultato è ammirevole: confrontandosi con i vari temi proposti, facendo propria l’idea che l’arte vede, accanto alla creazione artistica classica (pittura, scultura, ceramica, fotografia) anche installazioni, videoinstallazioni o raffinati oggetti d’autore, i “maestri” selezionati per esporre nella Manifestazione, provenienti da 26 paesi del mondo,  ci  hanno proposto autentiche opere d’arte  le cui immagini hanno riempito gli occhi ed il cuore dei tanti, salernitani e non, accorsi ad ammirarli. E ad arricchire ulteriormente un panorama decisamente interessante saranno, oltre ai numerosi eventi, dibattiti e tavole rotonde, anche le stimolanti iniziative collaterali che affiancano e, in un certo senso, completano l’Evento come la Biennale Giovani di cui sono protagonisti ragazzi under 25 oppure, in collaborazione col Liceo “Sabatini-Menna”, il “Light in Salerno” con la realizzazione di 40 lampade seriali trasformate in deliziosi oggetti-cult  e l’eccezionale performance che vedrà molti artisti impegnati nella realizzazione estemporanea della tela più lunga d’Italia Molto appassionante e veramente nuovo, “Artisti in quarantena” con quattro protagonisti che, isolati dal mondo, vivranno in diretta non soltanto il momento e l’atto creativo ma l’intero processo che porta alla nascita di un’opera d’arte e l’appassionante confronto tra le loro diverse visioni artistiche. Infine, a favorire un coinvolgimento veramente intenso, la scelta di temi impegnati, oltre che suggestivi, che si sono proposti come fil-rouge di una Manifestazione che, presentandosi come eco-sostenibile o interrogandosi sulla violenza verso le donne, rivendica all’arte un valore etico e l’inserisce nel circuito degli strumenti capaci di affrontare e vivere la contemporaneità in ogni sua sfumatura. L’entusiasmo percepito in tutti i partecipanti  renderà certamente difficile l’opera della Giuria internazionale per l’attribuzione dei vari premi previsti per ogni sezione, soprattutto dei più prestigiosi,  dedicati alla misteriosa ed affascinante figura di Trotula De Ruggiero, gloria salernitana e prima donna-medico della storia. Con la sua prima Biennale Salerno ha, dunque,  presentato una generazione di artisti vitali capaci di trasformare ogni creazione in un momento di riflessione e di discussioni su problematiche di forte impatto culturale, sociale, politico ed economico sia che propongano momenti espressivi tesi alla valorizzazione di un’interpretazione classica sia che si presentino come sperimentatori di percorsi decisamente innovativi che portano fino all’arte effimera. Essi, confrontandosi con la realtà circostante, ma soprattutto con la propria interiorità, sono diventati lievito per un’autentica crescita non soltanto artistica ma anche etica  ed hanno regalato alla città un ritrovato senso di appartenenza universale, la capacità di inserirsi pienamente in un dibattito culturale ampio e profondo.

Maria Pina Cirillo